Verifica così se hai debiti con l’Agenzia Entrate

Ecco come il cittadino con una situazione debitoria con l’Agenzia può controllare agevolmente la sua posizione. Quali passaggi occorre seguire

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Modello di pagamento F24 (Foto Adobe – pensioniora.it)

Diciamolo pure, difficilmente c’è di peggio che essere in procinto della meritata vacanza (e questo è il periodo pertinente) e ricevere la citofonata del postino che viene a notificare una cartella esattoriale dell’Agenzia delle Entrate. No, non è proprio il momento adatto, sebbene un mese come quello di luglio sia stato già sufficientemente sollecitato dal punto di vista fiscale. Le ragioni sono sotto gli occhi di una gran parte degli italiani.

Da pochi giorni, il 20 luglio, si è chiusa la prima fase dell’adempimento più importante a carico del cittadino in qualità di contribuente: si sta parlando della presentazione della dichiarazione dei redditi. La suddetta data riguarda il termine ultimo dell’invio telematico presso il portale dell’Agenzia delle Entrate, in maggioranza effettuato da commercialisti e servizi di patronato delegati dai contribuenti.

Così si possono controllare i debiti pendenti con lo Stato

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Debiti (Foto Adobe – pensioniora.it)

Quella della presentazione rappresenta pur sempre, nonostante la lunga decorrenza, la prima fase di un lungo iter; innanzitutto ora tocca all’ufficio di riscossione attivarsi per i rimborsi relativi al credito di imposta. Quest’ultimo riguarda appunto la restituzione delle somme entro la franchigia delle spese sostenute, oggetto delle consuete detrazioni fiscali, e la restituzione degli importi IRPEF scaturiti dai pagamenti in eccesso nell’anno precedente della dichiarazione.

Al contempo, per i contribuenti inizia il pagamento dell’imposta sui redditi dovuta dalle persone fisiche. I contributi, infatti, saranno elargiti, in maggioranza, con l’apposito piano di rateazione, composto di 5 o 6 mensilità, a seconda della data originaria presentazione dei modelli di dichiarazione. Ad ogni modo, ogni tentativo di eludere il pagamento dell’IRPEF comporta vari rischi per chi ci prova: vi sono sanzioni, interessi di mora e azioni legali che possono essere attivate.

Dove verificare la presenza di debiti con l’Agenzia Entrate

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Debiti (Foto Adobe – pensioniora.it)

Inoltre, ogni tentativo di perseguire nella propria condotta elusiva può attivare la procedura di recupero forzato delle somme tramite il pignoramento dei beni (immobili, veicoli, risparmi). In aggiunta, si viene segnalati alla centrale rischi della Banca d’Italia (CRIF), e da questo momento in poi sarà difficilissimo ottenere un finanziamento da parte degli istituti di credito.

La strada verso il pignoramento è inizialmente contraddistinta dal ricevimento di una cartella esattoriale. Una delle tante che oggi sono oggetto della periodica rottamazione: nell’attuale Rottamazione quater, infatti, vengono stralciati i debiti contratti tra il 2000 e il 2015 inclusi fino a mille euro, mentre vengono cancellati interessi e sanzioni, per le cartelle fra mille e i 3mila euro, oltre ad una rateazione agevolata sulla restituzione.

Nel preoccupante scenario italiano in cui un cittadino su due non paga le tasse, sta avanzando la proposta del governo Meloni di liberare molti italiani dal giogo pluriennale dell’Agenzia delle Entrate. Come? Si parla di megastralcio esteso ai debiti fino a 30mila euro; un intervento simile risale al 1982, a firma del governo Spadolini. Il problema è rimpiazzare i costi del condono fiscale, dato che gli italiani indebitati con lo Stato sino alla soglia dei 30mila euro, sono 15 milioni.

Alcuni cittadini potrebbe addirittura non immaginare di essere titolari di questi debiti. Nel frattempo che giungano a casa le cartelle esattoriali e le intimazioni dell’Agenzia delle Entrate, per verificarlo basta collegarsi al sito dell’Agenzia; accedendo con SPID, CIE o CNS, si può controllare dal proprio profilo la presenza di una posizione debitoria, comprese le rateizzazioni in corso, oltre a visualizzare la relativa documentazione prodotta.

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