Quando si acquista casa ci sono delle clausole a cui si deve stare attenti. A volte, anche se nero su bianco, non sono ammissibili dalla legge
Il diritto privato, all’interno del quale rientrano anche i contratti e le stipule tra privati, vale al di sopra di qualunque pezzo di carta. In sostanza, anche se sottoscritta da un notaio, una richiesta assurda non può essere accolta come legale. Per fare un esempio estremo, non è ammissibile che il vendiore di una casa chieda ai nuovi proprietari di invitarlo a cena tutte le sere, anche se lo fa inserire sotto forma di clausola. Ebbene, questo caso estremo è stato riportato esclusivamente per far comprendere il concetto di base. Quindi quando si compra casa si deve stare attenti.
Il notaio è d’obbligo, ed esso dovrebbe vigilare sul corretto funzionamento e liceità del contratto, ma purtroppo non è così. Di conseguenza ci sono numerosi dettagli che un acquirente dovrebbe conoscere. Specialmente nel caso in cui sorgano dei problemi o delle richieste troppo onerose. Che possono avere luogo specialmente quando, in virtù di un ipotetico risparmio, si decide di acquistare casa direttamente dal costruttore, il quale ha tutti gli interessi personali per trovare qualunque escamotage di convenienza economica. Dunque se si può esonerare da obblighi contrattuali lo fa volentieri. E ci sono degli obblighi che invece è tenuto a rispettare.
Le clausole sull’acquisto che non sono valide
Ad esempio, se il costruttore si riserva il diritto di nominare l’amministratore, questa non è una pratica legale. Solo l’assemblea di condominio può farlo. O se inserisce come clausola di non pagare le spese condominiali per gli appartamenti invenduti, che dunque rimangono di sua proprietà. O se chiede all’acquirente di rinunciare all’usufrutto delle parti comuni condominiali, il cui veto non è legale dato che sono punti di passaggio. Altra clausola non legale è di limitare l’utilizzo dell’appartamento, come ad esempio far inserire nel contratto di vendita che l’appartamento rimarrà in eterno unità abitativa non a scopo commerciale. Non è ammissibile una pratica di questo tipo.
Questi sono solo alcuni esempi dei controlli da effettuare sui contratti prima di sottoscriverli, o per farli vedere ad un legale esperto sulla materia anche dopo che l’acquisto è compiuto. Se non sono ammissibili, non possono neanche essere validati. È un’operazione piuttosto difficile da fare da soli, si dovrebbero avere delle competenze legali piuttosto specialistiche. Mentre ci sono altri controlli più semplici sui contratti d’acquisto casa che si possono effettuare prima della sottoscrizione.
I controlli sulle condizioni della casa
Quando si firma un contratto d’acquisto per la casa, la si compra così come è. Con tutti i problemi annessi. Di conseguenza è bene accertarsi in precedenza dell’assenza di problemi. Dopo aver firmato ci si può rivalere su venditore o notaio solo se erano a conoscenza di determinate problematiche che hanno taciuto deliberatamente. E deve essere dimostrato. La cattiva fede è difficile da accertare. Dunque molto meglio prevenire il problema. È necessario procurarsi un certificato di agibilità dell’appartamento. In più, verificare che non vi siano ipoteche o pignoramenti sull’immobile. Anche la presenza di eventuali abusi edilizi deve essere accertata. Una volta firmato il contratto, tutte queste responsabilità ricadranno sul nuovo acquirente, anche se non presene ai tempi dell’abuso o del pignoramento.