Pensione luglio: aspettati questo se hai meno di 75 anni

L’INPS annuncia la notizia che molti percettori stavano aspettando e per avere la concretezza delle novità bisognerà soltanto pochi giorni. Cosa succederà

pensione minima fino 75 anni
Pensione INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Ancora pochi giorni e finalmente, con l’apertura del mese di luglio prenderà avvio la prima tornata estiva per la consegna dei ratei della pensione INPS. Andando verso la proverbiale stasi che contraddistingue le attività professionali e burocratiche nel corso della stagione rovente, sembrerebbe un ritiro, per molti anziani percettori, come gli altri; ma non è così. E tutto avviene nel bel mezzo di un’intensa attività interna all’Istituto, ma comunque a beneficio dell’utente. Certo, quando si finisce a monetizzare il proprio assegno pensionistico, la faccenda viene discussa anche dal lavoratore lungi dal vederne il primo.

Pertanto, le convocazioni avranno luogo, con regolarità, questa volta, dal 1° luglio; a beneficiare pienamente della puntualità saranno i primi cognomi dell’alfabeto dei pensionati, mentre già poco prima delle metà delle consegne complessive si avrà l’intermezzo della mezza giornata del sabato e della domenica, con inevitabili ritardi per gli utenti in coda, che si presentino fisicamente presso l’ufficio postale o ricevano l’accredito diretto del rateo sul conto corrente. Se si considera inoltre che l’entrata della somma avvenga nella mattinata del sabato, la disponibilità effettiva (pure per un prelievo di denaro contante) non si avrà nel pomeriggio ma dalla giornata del lunedì successivo.

Pensione luglio: con meno di 75 anni si ricevono questi aumenti 

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Pensione INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

La data del 1° luglio resta un giorno particolarmente significativo, dato che convergono diverse scadenze dal punto di vista fiscale e previdenziale. Si tratta infatti del giorno in cui scadono alcune importanti opportunità, come quella, ad esempio, riguardante l’Assegno Unico. Inoltrando la domanda entro il 30 giugno, appunto, i richiedenti che riceveranno il riconoscimento della prestazione potranno beneficiare degli arretrati pregressi fino a marzo,  mese di inizio dell’annualità, oltre alla mensilità di competenza successiva all’accettazione della domanda; dal 1° luglio, dunque, le famiglie con i figli a carico riceveranno soltanto l’assegno della prima mensilità di competenza.

A tutt’oggi, poi, l’INPS sta provvedendo ai ricalcoli delle sue diverse misure economiche. Sono conteggi innanzitutto occorsi dall’adeguamento ISTAT di inizio d’anno che ha portato alla rivalutazione degli importi sulla base degli indici sui beni di consumo, e quindi dell’inflazione. A ciò vanno aggiunti i riflessi delle variazioni ISEE dei nuclei familiari, aventi luogo nell’introduzione di nuove variabili reddituali in rapporto al numero dei componenti dei singoli nuclei. La rivalutazione ha investito altresì anche le pensioni; l’indice dell’8,1% viene spalmato sulle prestazioni a seconda delle aliquote reddituali di competenza.

Sempre sul fronte pensionistico, analoghe modalità si manifestano sulle pensioni minime. Ma queste ed altri trattamenti dal reddito molto basso godranno, il prossimo mese dell’approdo sui conti correnti della quattordicesima INPS. La rata integrativa spetta infatti ai pensionati dai 64 anni di età in su, e in possesso di redditi annui nei limiti massimi di 10.992,93 euro, oppure di 14.657,24 euro. I percettori della pensione minima riceveranno finalmente anche i tanto attesi incrementi previsti dalla Legge di Bilancio 2023, secondo i seguenti indici: 1,5% di aumento per i pensionati minimi fino a 75 anni di età; 6,4% per gli over 75, con ratei che toccheranno quasi 600 euro. Viene ad aggiungersi un eccezionale aumento di 655 euro a luglio dato dal ricalcolo per i fattori di anzianità contributiva e di reddito.

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