Rimborso 730 addio: non arriverà per molti italiani. Ecco chi è stato escluso

Una notizia pessima per molti contribuenti: il rimborso fiscale non viene accreditato. Chi e perché è tagliato fuori.

Con Natale molti cittadini hanno ricevuto le diverse agevolazioni o bonus delle quali hanno diritto. Gli accrediti nei conti correnti infatti non sono mancanti in questi giorni dall’Assegno di Inclusione all’indennità di disoccupazione. Sono infatti molti i cittadini che hanno avuto buone notizie proprio a ridosso del Natale.

 

 

Ciò è successo anche a quanti aspettavano il rimborso fiscale, direttamente dalle casse dell’Agenzia delle Entrate. Si ha diritto al rimborso fiscale, se le spese avute per sé e la propria famiglia indicate con il modello 730, sono superiori all’IRPEF dovuta. Il rimborso è in genere erogato direttamente dal datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta. Capita, tuttavia, la procedura per avere il rimborso è diverso.

Rimborso 730, le cause del mancato accredito

Come detto, non tutti i dipendenti indicato il datore di lavoro come sostituto d’imposta. In diverse condizioni difatti i contribuenti presentano il cosiddetto modello 730 senza sostituto d’imposta ed è direttamente l’Agenzia delle Entrate a erogare il rimborso.

banconote euro
Rimborso 730, le cause del mancato accredito – pensioniora.it

Chi indica nel 730 il datore di lavoro o l’ente previdenziale, nel caso dei pensionati, come sostituto d’imposta riceve il conguaglio direttamente in busta paga o sul cedolino della pensione. Invece coloro che optano diversamente hanno una procedura è diversa. A versare le somme che spettano è l’Agenzia elle Entrate con accrediti che di solito iniziano intorno al 20 dicembre e si concludono negli ultimi giorni bancabili del mese.

Ma talvolta gli accrediti ritardano di molto tempo, anche di diverse settimane. Il modello senza sostituto d’imposta dovrebbe consentire di accorciare i tempi, con attese che non sono paragonabili a quelle cui sono costretti i contribuenti che presentano il modello Redditi Persone Fisiche (PF), l’ex Unico. Per questi cittadini purtroppo il tempo di attesa per un conguaglio può raggiungere mesi, se non anni.

Con la presentazione del modello senza sostituto si dovrebbero evitare attese troppo lunghe, ma non sempre è così. La procedura regolare prevede che dopo l’invio della dichiarazione dei redditi, il contribuisca fornisca all’Agenzia delle Entrate l’indicazione esatta delle coordinate bancarie del conto dove vuole ricevere l’accredito del rimborso. In altre parole bisogna comunicare all’Agenzia delle Entrate, l’IBAN del proprio conto corrente.

Chi non fornisce questa informazione riceve il conguaglio fiscale mediante assegno vidimato da Poste italiane. Ma i tempi di attesa sono molto più lunghi di quelli dell’accredito diretto. Si potrebbe aspettare fino al marzo 2025. Il ritardo del conguaglio però potrebbe essere determinato da altri problemi: incongruenze presenti nella dichiarazione dei redditi, rimborso superiore ai 4mila euro che determina un controllo automatico.

Oppure potrebbe trattarsi di un semplice errore nella comunicazione dell’IBAN. Se agli eventuali controlli non emergono problemi, il conguaglio arriverà. Ma occorre mettersi l’anima in pace, l’attesa non sarà breve e potrebbero trascorrere diversi mesi.

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