Bonus in busta paga nel 2025 per chi rientra in queste categorie grazie al DDL di Bilancio

A chi arriva il bonus previsto per il prossimo anno, le categorie che lo vedranno nello stipendio. Vediamo di che cosa si parla.

Siamo ormai agli sgoccioli per l’approvazione del Disegno di legge (DDL) di bilancio 2025, cioè della prossima manovra economica. Il documento è stato approvato nei giorni scorsi dalla camera dei Deputati e ora si attende il via libera definitivo da parte del Senato, previsto subito dopo Natale.

bonus, scritta ddl bilancio 2025
Bonus in busta paga nel 2025 per chi rientra in queste categorie grazie al DDL di Bilancio – pensioniora.it

All’interno del DDL trovano spazio delle importanti novità legislative in varie materie dalle pensioni al fisco, passando per le misure relative ai bonus edilizi e a quelle per l’indennità di disoccupazione. Uno spazio particolare ha il cosiddetto cuneo fiscale, cioè il taglio dei contributi a carico dei lavoratori. Ma ha chi spetta questa misura? Quali sono le categorie interessate?

Bonus in previsto, in quali casi

Il taglio del cuneo fiscale, cioè la decontribuzione a favore dei dipendenti, è confermato daldisegno di legge di bilancio e quindi con ogni probabilità anche per il prossimo anno diverse categorie di lavoratori troveranno questo bonus in busta paga.

donna apre busta con documento
Bonus in previsto, in quali casi – pensioniora.it

Dal primo gennaio 2025 la decontribuzione sarà riconosciuta in busta paga mediante un nuovo strumento, con lo scopo di incrementare il netto per alcuni dipendenti. In particolare, per i lavoratori dipendenti e i pensionati con reddito complessivo non superiore ai 20mila euro sono previsti 100 euro esentasse in più in busta paga. Il bonus è stimato applicando al reddito derivante dal lavoro dipendente alcune percentuali.

Nel dettaglio: 7,10 per cento con reddito entro 8.500 euro; 5,3 per cento per redditi complessivi da lavoro dipendente compreso tra 8.501 euro e 15mila euro; 4,8 per cento per redditi a partire da 15.001 euro. Invece per chi ha un reddito superiore ai 20mila euro da lavoro dipendente è applicata una detrazione fiscale nelle seguenti misure. Per redditi complessivi tra 20mila e non oltre i 32mila euro, la detrazione è di 1.000 euro.

Tra 32.001 euro fino a 40mila euro la detrazione riconosciuta è ridotta progressivamente, rispetto ai 1.000 euro della fascia precedente, per azzerarsi oltre i 40mila euro. Queste indennità saranno aggiunte dal datore di lavoro direttamente in busta paga, senza domande né certificazioni del dipendente. Bisogna però tenere conto di un aspetto molto importante.

Se durante la fase di conguaglio, si evidenzia che il lavoratore dipendente non ha diritto al bonus ricevuto in busta paga, l’importo sarà recuperato dal datore di lavoro (in qualità di sostituto d’imposta) in dieci rate mensili di pari importo, a partire dal momento del conguaglio, purché l’ammontare della somma sia superiore a 60 euro.

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