Cosa succede ad alcuni contribuenti, una notizia inattesa e decisamente negativa. Bisogna aspettare ancora dall’Agenzia delle Entrate.
Nel periodo natalizio sono molti coloro che controllano il proprio conto corrente in attesa di bonifici provenienti dall’amministrazione pubblica. Infatti che si tratti degli accrediti delle varie agevolazioni e contributi o dei bonus per le famiglie, sono molti i cittadini che aspettano buone notizie proprio a ridosso del Natale.
Ciò coinvolge anche quanti stanno aspettando il rimborso fiscale, direttamente dalle casse dell’Agenzia delle Entrate. Si ha diritto al rimborso fiscale, qualora le spese sostenute per sé e la propria famiglia dichiarate con il modello 730, risultino superiore alla tassazione IRPEf dovuta. Il rimborso viene in genere erogato direttamente dal datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta. A volte, tuttavia, l’iter per ottenere il rimborso è diverso.
Come accennato, non tutti i dipendenti indicato il datore di lavoro come sostituto d’imposta. In alcuni casi i contribuenti presentano il cosiddetto modello 730 senza sostituto d’imposta ed è direttamente l’Agenzia delle Entrate a effettuare il rimborso.
Mentre chi indica nel 730 il datore di lavoro o l’ente previdenziale, nel caso dei pensionati, come sostituto d’imposta riceve il conguaglio direttamente in busta paga o sul cedolino della pensione, per coloro che scelgono diversamente la procedura è diversa. A liquidare le somme spettanti è l’Agenzia elle Entrate con erogazioni che solitamente prendono il via intorno al 20 del mese di dicembre e pagamenti che si completano nei restanti giorni bancabili del mese.
Ma talvolta gli accrediti slittano di diverso tempo, anche di settimane. Il modello 730 senza sostituto è stato introdotto per favorire i contribuenti che altrimenti avrebbero dovuto utilizzate l’ex modello Unico Persone Fisiche, ora modello Redditi Persone Fisiche. Con questo tipo di dichiarazione i rimborsi si fanno attendere di anni. Una lunga attesa scomparsa con il modello 730 senza sostituto. ma occorre fare attenzione.
Infatti contribuente che sceglie questa modalità di rimborso deve fare fornire all’Agenzia delle Entrate il modello che riporta le proprie coordinate bancarie, in altre parole l’IBAN del proprio conto corrente bancario o postale. Chi non fornisce questa informazione riceve il rimborso tramite assegno vidimato da Poste italiane. Questo può essere depositato dal contribuente su un conto corrente, oppure ritirato in contanti presso un ufficio postale. Dall’arrivo dell’assegno, l’interessato ha 60 giorni di tempo per incassarlo o depositarlo.
Ma l’assegno vidimato comporta una differenza sostanziale con l’accredito diretto. Infatti i tempi di attesa del bonifico dell’Agenzia sono brevi di pochi giorni, per il titolo da parte di Poste italiane si aspettano diverse settimane, se non mesi. Quindi chi aspetta il rimborso dall’Agenzia delle Entrate, ma non ha fornito le sue coordinate bancarie, dovrà aspettare almeno fino a marzo 2025 per vedere arrivare il suo assegno.