Alcuni beni spettano ai parenti di terzo grado di una persona defunta: quali sono e cosa dicono le normative in merito.
La morte di un familiare rappresenta un momento doloroso. I parenti del defunto, oltre alla sofferenza per la perdita, dovranno anche occuparsi della pratica successoria, ossia una serie di adempimenti fiscali finalizzati al trasferimento del patrimonio appartenuto al de cuius ai suoi eredi.
La successione è regolamentata da una serie di norme per concretizzare questo trasferimento. Bisogna sapere che vi sono alcuni beni che possono spettare anche ai perenti di terzo grado e non solo a quelli di primo o secondo. Vediamo quali sono questi parenti e quali i beni che possono spettare a quest’ultimi secondo le disposizioni in materia di successione ereditaria.
Sono diverse le norme previste dal nostro ordinamento che, come abbiamo già accennato, disciplinano la successione ereditaria, l’atto che prevede il trasferimento delle posizioni giuridiche, attive o passive, di una persona defunta ai suoi eredi.
La dichiarazione di successione deve essere presentata da quest’ultimi all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso del familiare. Non vi è l’obbligo, però, se l’eredità è destinata al coniuge e ai parenti in linea diretta ed il patrimonio non supera i 100mila euro e non comprende beni immobili. Per quanto riguarda l’imposta di successione, questa varia in base al valore del patrimonio e al rapporto di parentela tra gli eredi ed il defunto.
Nel caso in cui il defunto non abbia lasciato un testamento valido, la successione viene definita legittima: saranno le norme previste ad individuare i familiari a cui spetta l’asse ereditario suddividendo le quote legittime che vengono tutelate dalla legge anche in presenza di un testamento.
I cosiddetti eredi legittimi sono il coniuge, i discendenti (figli, nipoti), gli ascendenti (genitori, nonni), i fratelli e le sorelle ed i loro discendenti. Se il de cuius non aveva parenti in linea diretta, secondo quanto previsto dall’art. 572 del Codice civile, l’eredità sarà devoluta ai parenti più prossimi fino al sesto grado, ma in mancanza anche di quest’ultimi sarà trasferita allo Stato.
Vi sono anche dei beni che non rientrano nella successione e che possono essere destinati ai parenti di terzo grado, ossia zii, nipoti (figli di fratelli o sorelle), bisnonni e bisnipoti. Nello specifico, a poter essere devoluto a questi parenti è il Tfr (Trattamento di fine rapporto), importo destinato ad un lavoratore quando cessa il rapporto lavorativo. Secondo quanto stabilito dalla legge, il Tfr, alla morte di un lavoratore, viene devoluto: al coniuge, ai figli e parenti entro il 3° grado, ma se conviventi e a carico del lavoratore defunto.
Per ricevere il Tfr, i familiari del de cuius dovranno presentare una richiesta specifica al datore di lavoro allegando la documentazione necessaria.