La sterilizzazione dei redditi è stata introdotta per ridurre le agevolazioni fiscali dei redditi superiori a 50mila previste dalla riforma delle aliquote.
La nuova Legge di Bilancio voluta dal governo Meloni ha modificato le fasce di reddito relativamente all’Irpef. Se prima della riforma le fasce contributive erano 4, ora sono state ridotte a 3: la seconda e la terza sono state unificate in un’unica maxi fascia contributiva, dedicata a coloro che percepiscono redditi compresi tra 28mila e 50mila euro, che dovranno versare un contributo Irpef del 35%. Tale riforma comporta svariate novità, ad esempio quella di una franchigia di 260 euro sulle spese detraibili. Ma cosa si intende?
Tale limite è relativo ai redditi superiori alla soglia dei 50mila euro e comporta una riduzione dei vantaggi previsti dal taglio delle aliquote. In altre parole le spese detraibili verranno ridotte al fine di evitare che i vantaggi conseguenti all’accorpamento delle prime due fasce Irpef siano sfruttati anche da coloro che sono ritenuti “non in necessità”.
A tal proposito bisogna però specificare che questa sterilizzazione dei redditi non comprenderà le spese sanitarie e che potrà essere applicata alle seguenti categorie:
Inoltre il governo ha deciso di lasciare inalterate le detrazioni relative alla prima casa anche per i redditi che superano la soglia indicata. Questa manovra fiscale potrebbe dunque riguardare un bacino di circa 2 milioni di contribuenti, di cui fanno parte i detentori di redditi superiori a 50mila euro che richiedano le detrazioni fiscali.
La manovra si inserisce all’interno di un processo che mira al raggiungimento della flat tax, paventata in campagna elettorale e fortemente sostenuta ad esempio da Matteo Salvini. Il procedimento va inoltre a innalzare la soglia della no tax area, portandola fino a 8.500 euro per i lavoratori dipendenti, ugualmente a quanto accade per le pensioni. In altre parola i detentori di redditi fino a 8.500 euro lordi annui saranno esentati dal versare l’Irpef, nonché dalle addizionali regionali e comunali.