Il rimborso 730 ad alcuni contribuenti è già arrrivato, ed altri sono in trepidante attesa. La data prevista è a ottobre.
Il 730 è la dichiarazione dei redditi per chi ha un lavoro dipendente o chi ha redditi da pensione o da contributi statali, come Naspi, Dis coll, pensioni di invalidità o altro. La dichiarazione dei redditi con il modello 730 deve essere consegnata ogni anno entro una data specifica, che può andare da giugno a settembre. Se non si supera la scadenza non vi è alcuna forma di maggiorazione nel caso in cui il contribuente si trovi a debito.
Difatti, dopo aver effettuato tutti i calcoli del caso, ogni cittadino obbligato ad elaborare il 730 si può trovare in due condizioni differenti. A debito o a credito. Si trova a credito quando le detrazioni fiscali che gli spettano, per spese sanitarie, bonus o ristrutturazione della casa, superano quanto deve essere pagato. Ed allora il sostituto d’imposta, che di solito è identificato con il datore di lavoro, anticipa il rimborso nella busta paga.
Tuttavia ci sono dei redditi che non hanno un datore di lavoro. Stiamo parlando delle pensioni, delle indennità di disoccupazione ed altri redditi non esenti da tassazione che sono erogati direttamente dall’INPS, e di cui l’ente di previdenza sociale fa da sostituto d’imposta. Dunque, in caso in cui il contribuente, dopo aver fatto il calcolo del 730, si trovi a credito, è l’INPS stessa a dover rimborsare. Ed i tempi potrebbero essere un po’ più lunghi rispetto al datore di lavoro.
Per questo motivo è consigliabile elaborare, ed inviare, il 730 il prima possibile, senza evitare che ci si avvicini troppo alla scadenza. Prima viene inviato e prima arrrivano i rimborsi dall’INPS. Peer contrrollare le date si può aprire il cassetto previdenziale disposto su portale dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate. Potrebbero essere segnalate le date orientative di accredito del rimborso per il 730.
Per accedere ai portali di INPS o Agenzia delle Entrate si devono possedere le credenziali Spid, Cie o CNS. La prima è l’identità digitale, la seconda la carta d’identità elettronica, la terza la carta nazionale dei servizi. A quanto pare i rimborsi 730 da parte dell’INPS hanno avuto già due tranche ad agosto e settembre, che hanno coperto la maggior parte degli aventi diritto. Ma non tutti.
Diversi utenti lamentano di non aver ricevuto ancora neanche un centesimo. Ma non si deve disperare. L’INPS sta colmando queste lacune. Il 23 ottobre, lunedì, chi non ha avuto i rimborsi potrebbe avere la piacevole sorpresa di trovarli accreditati sul conto corrente o di visualizzarli sul cassetto fiscale come pagamento in corso.