Fatturazione elettronica forfettari: cosa sapere sulla scadenza del 2024

Dal 2024 cambia la fatturazione e diventa obbligatoriamente elettronica anche per i regimi forfettari. Scopriamo la normativa per prepararci al meglio.

fatturazione elettronica 2024
Come cambia la fatturazione elettronica dal 2024 – (Pensioniora.it)

Da Gennaio 2024 la fatturazione elettronica diventa obbligatoria per tutte le partite IVA; lo era già da Luglio 2022 per i lavoratori autonomi con regime forfettario e ricavi superiori ai 25mila euro nell’anno precedente, ma dal prossimo anno questa modalità di emissione delle fatture sarà obbligatori per tutti.

Una scadenza rinviata ma di cui si era già a conoscenza, infatti l’articolo 18 del DL n. 36 del 2022 prevede proprio che da Gennaio 2024 anche le partite IVA con ricavi inferiori ai 25mila euro passino alla fatturazione elettronica. È importante, quindi, prepararsi a questa nuova modalità di emissione delle fatture, capire bene cosa dice la normativa e quali sono le piattaforme e i software a disposizione per riuscire a lavorare a norma di legge.

Fatturazione elettronica dal 2024 obbligatoria per tutti: ecco come fare

fatturazione elettronica obbligatoria dal 2024
La fatturazione elettronica diventa obbligatoria per tutti – (Pensioniora.it)

Cosa dice la legge a riguardo della fatturazione elettronica; intanto che deve essere in formato XML e trasmessa tramite il Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate che si occupa di controllare, accettare ed eventualmente anche rifiutare, registrate le fatture emesse.

Dal 2024 quindi termina la deroga concessa ai lavoratori autonomi con regime forfettario dei minimi, per cui se fino a quel momento sarà permesso di emettere fatture cartacee e scontrini si dovrà poi passare all’emissione tramite SdI. È bene quindi prepararsi e per farlo al meglio bisogna cominciare a guardare le offerte in fatto di applicazioni e software disponibili per gestire questa nuova modalità di fatturazione.

Ovviamente i software si occupano in maniera standard di inviare le fatture in formato XML, dando anche la possibilità di archiviare le fatture emesse nel tempo, ma anche di creare un’anagrafica dei clienti. Insomma, una sorta di agenda digitale dedicata a questa parte, importantissima, del lavoro autonomo.

Ovviamente chi ha una partita IVA a regime forfettario non ha bisogno di usare il software che, per esempio, hanno le grandi imprese; c’è bisogno di programmi più semplici, di più facile gestione e che siano anche più economici. Perché l’altro punto è appunto che questi programmi o applicazioni sono in abbonamento, ma l’offerta di mercato si sta facendo sempre più ampio e sono tantissimi i software base a disposizione e che costano poco. Non tutti però sono a pagamento; l’Agenzia delle Entrate, infatti, ha messo a disposizione prima un software e in seguito un’App scaricabile su tutti i dispositivi che sono del tutto gratuiti.

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