Stanno dando soldi a chi ha questi vecchi cellulari e tablet

Se avete questi cellulari e tablet convertiteli in denaro. E’ questa la manovra che ha come scopo quella di “rottamare” i vecchi modelli.

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Tablet e-commerce (Pensioniora.it)

Da quando sono stati inventati i primi cellulari ad oggi tanta strada è stata fatta, una tecnologia che si è arricchita costantemente fornendo infatti modelli progressivamente piu’ tecnologici, si consideri ad esempio il passaggio dall’Alcatel colorato, amatissimo ai tempi dai Millennials, allo smartphone di oggi che permette di fare di tutto. Chiunque ha cambiato cellulare piu’ di una volta per tante ragioni; per esempio si danneggia e sistemarlo sarebbe oneroso e poco conveniente, oppure è passato di moda.

Questo cambiamento continuo ha fatto in modo che tutti avessero in casa almeno un cellulare vecchio che non usa. E a ben pensare questo è un notevole spreco, ecco allora cosa è stato ideato per dar vita a questi obsoleti dispositivi.

Soldi in cambio dei vecchi cellulari e tablet, cosa succede?

smartphone
WhatsApp icona su smartphone (Pensioniora.it)

Quando si parla di vecchi cellulari la situazione è critica perché il tasso di raccolta dei cellulari in Europa è talmente basso da non arrivare neanche al 5%. Per non parlare dell’Italia dove la situazione è drammatica; è emerso infatti come un rifiuto elettronico (RAEE) su 3 sfugge alla regolare filiera. Questo significa che rimane in casa inutilizzato oppure finisce illegalmente all’estero in Paesi come il Senegal, l’Egitto e il Marocco. Dato che cellulari e tablet ancora possono avere una seconda vita ed essere utili, si è pensato di adottare una strategia ben precisa che consiste nel dare soldi ai rispettivi proprietari.

La Commissione europea, consapevole della necessità di adottare degli bonus ad hoc per i consumatori, ha preferito introdurre degli incentivi finanziari. Si tratta nello specifico di buoni, sconti e premi in denaro da donare a chi restituisce cellulari, tablet ed in generale tutti quegli apparecchi elettronici che non funzionano più.

Un caso di economia circolare

Le agevolazioni sono destinate altresì ai device che sono funzionanti ma non più utilizzati, sebbene possano essere sistemati e rivenduti. L’Unione Europea cerca nel frattempo di instaurare dei partenariati tra organizzazioni che si occupano di riciclo ma anche degli operatori che ritirano i device. Aumentare la visibilità dei punti di raccolta è un’altra faccenda correlata su cui l’UE si sta parimenti attivando allo scopo di fornire quanti piu’ servizi possibili ai cittadini.

MARIA LONGO

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