Il Tfr viene generalmente liquidato il mese successivo al termine del rapporto di lavoro. Le tempistiche si possono allungare?
Ogni lavoratore dipendente ha diritto al Tfr, il trattamento di fine lavoro. Il lavoratore con contratto a tempo indeterminato lo riceve al termine del rapporto di lavoro, che sia per dimissioni, licenziamento o pensione. Il lavoratore con contratto a tempo determinato ne ha diritto alla scadenza del contratto senza rinnovo, ed i lavoratori stagionali alla fine della stagione di lavoro.
Il Tfr è un diritto, ed il datore di lavoro non può eluderlo. In tal caso il lavoratore si può rivolgere ad un caf o ad un sindacato per pretendere di ricevere ciò che gli spetta. Il consulente del lavoro generalmente fa il calcolo del Tfr. Se il lavoratore ha svolto le sue mansioni professionali per almeno 15 giorni ogni mese dell’anno, la quota del Tfr corrisponde mediamente a una mensilità di stipendio per anno di lavoro.
Quando viene pagato il Tfr
La cifra che è accantonata per il Tfr può essere visualizzata nella terza sezione della busta paga del lavoratore. In questo modo sa quanto gli spetta alla fine. In ogni caso, per essere più sicuri, il lavoratore si può rivolgere ad un caf o ad un sindacato per farsi conteggiare il trattamento di fine lavoro. In questo caso è bene portare tutte le buste paga accumulate nel tempo.
Il trattamento di fine lavoro può essere erogato insieme all’ultima busta paga oppure al termine del mese successivo la cessazione del rapporto di lavoro. Questo per consentire al consulente di fare i calcoli ed al datore di lavoro di liquidare l’intera somma. Può capitare che si impieghi più tempo, ma solo se previsto dal contratto collettivo nazionale del settore di competenza. Inoltre, il datore di lavoro può chiedere al dipendente di dilazionare il pagamento, specialmente se l’azienda è in crisi e la somma è ingente.
In alcuni casi lavoratore si può trovare nella condizione di aver perso l’impego perché l’azienda è fallita. In questo caso i tempi di attesa possono anche superare l’anno. Per abbreviare le pratiche si può provvedere a contattare l’INPS, che grazie al fondo di garanzia, può liquidare il trattamento di fine rapporto entro 60 giorni. Primariamente, è bene che il lavoratore si faccia calcolare il compenso da un consulente del lavoro o caf.
In ogni caso la prassi, a scanso di complicazioni di questo tipo, è che il lavoratore riceva il Tfr nel mese successivo quello dell’ultimo stipendio. La mensilità in più serve all’azienda a predisporre la liquidazione ed al consulente del lavoro a confermare il conteggio del trattamento di fine lavoro.