Il consueto Rapporto annuale Inps ha evidenziato delle differenze sulle pensioni erogate alle donne e agli uomini: i dati.
Un nuovo rapporto stilato dall’Inps ha analizzato la situazione dei pensionati nel nostro Paese facendo emergere una significativa differenza tra il reddito annuale da pensione degli uomini rispetto a quello delle donne.
Quest’ultime ricevono pensioni più basse, in media circa 500 euro in meno rispetto agli uomini. Inoltre, secondo il rapporto, la spesa totale per i pensionati, nonostante siano il 48% del totale, ammonta a quasi 40 miliardi di euro in più rispetto a quella per le pensionate.
Gli esperti dell’Inps hanno fornito un quadro sulla situazione pensionistica in Italia, analizzando nel dettaglio anche le differenze tra uomini e donne. Nei giorni scorsi, difatti, è stato presentato alla Camera dei Deputati il consueto Rapporto annuale Inps.
Dall’analisi è emerso che le pensioni erogate nel 2022 sono rimaste invariate rispetto all’anno precedente con 16 milioni di prestazioni, di cui il 52% destinate alle donne che, però, percepiscono in media un importo annuale inferiore del 36% rispetto agli uomini: all’anno l’importo del reddito per gli uomini sarebbe di 23.182 euro, mentre quello delle donne pari in media a 16.994 euro. La spesa complessiva ammonta a circa 322 miliardi di euro, 180,4 per i pensionati e i 141,5 per le pensionate.
Nel dettaglio, in media le donne hanno percepito un reddito da pensione mensile, calcolato anche tenendo conto della tredicesima, di 1.416 euro contro i 1.931 euro per i pensionati. Una differenza in media di 515 euro al mese. Questo dato, come spiegano i funzionari dell’Inps nel documento, risente del fatto che le donne avrebbero carriere lavorative corte o del tutto assenti, circostanza che provoca l’erogazione di prestazioni in media inferiori.
Nel rapporto si evidenzia, inoltre, che il 96% dei pensionati totali nel nostro Paese riceve una pensione dall’Inps con un importo medio lordo di circa 1.687 euro al mese, mentre il restante 4% riceve prestazioni da parte dell’Inail o pensioni di guerra o erogate da Casse professionali, Fondi pensione ed Enti minori.
Infine, sottolinea l’istituto di previdenza, il 92% della spesa è rappresentato dalle pensioni di anzianità/anticipate, vecchiaia, invalidità e superstite, contro l’8% costituito dalle pensioni destinate agli invalidi civili e dagli assegni sociali.
Marco Spartà