Novità in vista per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi: ecco cosa cambia l’Agenzia delle Entrate quest’anno
Ogni anno i contribuenti italiani sono tenuti a compilare la dichiarazione dei redditi, ovvero un documento contabile attraverso il quale il cittadino comunica all’Agenzia delle Entrate il proprio reddito ed effettua versamenti delle imposte. Nel nostro Paese la dichiarazione dei redditi avviene attraverso la compilazione del modello 730.
Per quanto riguarda l’anno in corso ci sono delle importantissime novità che riguardano proprio la dichiarazione dei redditi. L’Agenzia delle Entrate, in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanza ha infatti stipulato una convenzione che, a breve, cambierà tutto. Vediamo i dettagli.
Dichiarazione dei redditi: ecco come potrebbe presto cambiare
Il MEF in accordo con l’Agenzia delle Entrate sta avanzando la proposta di fermare la dichiarazione dei redditi per il triennio 2023/2025. Ad occuparsi della sospensione sarà la stessa Agenzia delle Entrate che, di fatto, vuole avviarsi verso un percorso di potenziamento delle precompilate.
L’idea nasce per dematerializzare i modelli dichiarativi con lo scopo di giungere ad una compilazione precompilata e senza alcun tipo di errore. Il compito del contribuente sarà solo quello di verifica. Il tutto rientra in uno degli obiettivi del PNRR ovvero nella digitalizzazione dei servizi: si prevede una ottimizzazione del modello 730 precompilato e della dichiarazione IVA precompilata.
In questo modo tutti i modelli di dichiarazione saranno in forma dematerializzata: il tutto sarà gestito online e il compito dell’Agenzia delle Entrate sarà quello di assistere fisicamente il contribuente. Il cittadino, in questo modo, sarà reso del tutto autonomo per quanto riguarda la presentazione del modello 730.
In questo modo a diminuire saranno sicuramente gli appuntamenti presso i commercialisti o i CAF: nel nuovo progetto del Fisco, infatti, il cittadino dovrà solo limitarsi a verificare che i dati raccolti dall’Agenzia delle Entrate siano corretti. Nel caso in cui il cittadino verrà meno all’adempimento non sarà un problema dal momento che sarà l’Agenzia delle Entrate ad occuparsi di tutto.
Ma come funzioneranno nel dettaglio tutti questi cambiamenti? Il compito dell’Agenzia delle Entrate sarà solo quello di analizzare i numeri in relazione all’utilizzo delle dichiarazioni precompilate. Sono tre gli indicatori di istituzione che sono stati elaborati e che saranno usati per valutare insuccesso o il successo di tutti i servizi rivolti al contribuente.
I tre indicatori sono il numero di operatori a cui vengono predisposte le bozze di tutti i registri IVA; copertura, valutata in tasso, di oneri che si troveranno all’interno della dichiarazione precompilata fatta da persone fisiche rispetto a quelli che verranno dichiarati complessivamente. Infine tutte le dichiarazione di IVA precompilate che verranno messe a disposizione da operatori per l’esercizio fiscale precedente.
A questi tre indicatori ne sarà aggiunto un altro, che permetterà di misurare il numero complessivo di dichiarazioni dei redditi precompilate. Questo nuovo indicatore è il modello 730 e Redditi PF che sono inviate direttamente dai contribuenti. Scopo finale del PNRR è quello di digitalizzare le dichiarazioni dei redditi: secondo le ultime rilevazioni ci sono stati solamente 4.2 milioni di contribuenti che hanno deciso di affidarsi alla dichiarazione dei redditi online, un numero ancora troppo basso.