Il pignoramento dei beni essenziali, come ad esempio la casa, può essere interrotto in determinati casi. Chi sono i beneficiari di questa procedura straordinaria.
Il pignoramento dei beni personali non è mai una prospettiva auspicabile. Esso viene avviato tramite il giudice, e di conseguenza l’ufficiale giudiziario, nel momento in cui il cittadino possiede un enorme quantità di debiti insoluti nei confronti di un ente pubblico, come ad esempio l’Agenzia delle entrate, oppure nei confronti di un privato.
Si sottolinea che deve essere un Tribunale a validare il recupero forzoso. Il pignoramento è progressivo. Si parte dai beni considerati meno essenziali, come ad esempio la macchina o parte del conto corrente bancario, nella misura massima del quinto di stipendio o della pensione, per poi arrivare fino alla casa di proprietà. Nel caso in cui il contribuente sia in debito nei confronti dell’Agenzia delle entrate o di un ente pubblico, la prima casa di proprietà e nella quale vive il nucleo familiare, non può essere pignorata. Se i debiti invece sono nei confronti di un privato, anche la prima casa potrà essere intaccata.
Pignoramento dei beni, come prevenirlo
Nel caso in cui ad esempio si abbiano dei debiti forti nei confronti dell’Agenzia delle entrate, anziché voltarsi dall’altra parte, si può procedere sfruttando delle misure agevolate quali la rateizzazione ordinaria, il saldo e stralcio, la rottamazione. La rottamazione è una forma di facilitazione nel risolvere la propria posizione debitoria nei confronti del fisco nella quale il contribuente stabilisce un piano di rate mensili che sarà tenuto ad onorare.
Questo consente di pagare il solo ammontare della cartella esattoriale, al netto di more interessi. Se il cittadino salta anche una sola rata, decade dal beneficio. Il saldo e stralcio è una misura molto simile, ma non è rivolta a tutti. Esclusivamente a coloro che possono dimostrare una condizione economica disagiata. La terza alternativa può essere intrapresa da chiunque e in qualunque momento dell’anno.
Si tratta della rateizzazione ordinaria, la quale non sottrae le more e gli interessi, ma consente al cittadino di poter regolare la propria posizione con il fisco e dunque evitare spiacevoli conseguenze quali il pignoramento dei beni. Nel momento in cui si stabilisce la rateizzazione ordinaria decade la sentenza di pignoramento.
In quali casi il recupero forzoso può essere annullato
Il pignoramento dei beni essenziali, quali ad esempio la prima casa, può essere annullato in seguito ad un procedimento che deve essere attivato da parte dell’interessato. Nel 2015 è stata varata la cosiddetta legge anti suicidi, che consente questo tipo di agevolazione per evitare i numerosi fenomeni in cui imprenditori in crisi si sono tolti la vita perché non riuscivano a stare dietro al montante dei debiti.
Per annullare il pignoramento della casa, ci si deve iscrivere presso l’unità di crisi, e si deve essere imprenditori, professionisti o lavoratori autonomi. Un’altra alternativa, è nel caso in cui possano esserci stati delle irregolarità formali nel nelle postille sul procedimento di esecuzione forzata, dunque sul pignoramento della casa.