Che cosa succede in caso di morte del proprietario originario per una casa in usufrutto, ecco tutti i dettagli
Una casa in usufrutto è un immobile concesso in utilizzo a una persona (usufruttuario) dal proprietario. In altre parole, questo concede, mediante un contratto il possesso del bene immobile, ma ne mantiene la nuda proprietà. Oppure la condizione si detrmina perché il proprietario ha acquistano l’abitazione, ma il godimento del bene resta al usufruttuario. Altra possibilità, un usufrutto goduto per eredità.
Senza entrare nel dettaglio, l’usufruttuario ha alcuni diritti sull’immobile, per esempio può cedere il proprio diritto di usufrutto, può affoittare il bene, ma l’unica persona che può vendere la casa è il proprietario. Ma che cosa accade in caso di morte del proprietario dell’abitazione. Il contratto resta in essere oppure decade con la morte del proprietario originario? Vediamo nel dettaglio.
Una prima osservazione da fare riguarda la durata del contratto. Questo, come tutti gli accordi, ha una data di scadenza, trasferendo per un periodo prestabilito il godimento del bene all’usufruttuario. La durata del contratto può variare con una scadenza precisa a tempo determinano oppure rimanere valido per tutta la vita dell’usufruttuario.
Significa in quest’ultimo caso che l’usufrutto resta attivo fino a che l’usufruttuario muore. Quindi un contratto non può durare più della vita dell’usufruttuario. Ma che cosa significa questa particolarità del contratto di usufrutto? La conseguenza è che alla morte di ha il possesso del bene immobile, questo torna alla piena proprietà del proprietario originale.
Quindi gli eventuali eredi dell’usufruttuario non possono rivendicare nulla, in quanto il nudo proprietario riacquista la piena proprietà della casa. La morte di chi ha il possesso del bene con usufrutto stabilito da un contratto, determina l’estinzione dell’usufrutto stesso. Ma cosa succede se muore il proprietario durante il corso del contratto?
Di sicuro il bene cade in successione agli eredi del proprietario, ma questi avranno in eredità solo la nuda proprietà, dovendo rispettare l’esistenza del contratto di usufrutto fino alla sua scadenza indicata nel contratto. Gli eredi non potranno rivendicare la piena proprietà, nemmeno se l’usufruttuario non vive più nell’abitazione, ma si limita a goderne i frutti mediante affitto.
Solo nel caso che l’usufrutto non sia utilizzato da almeno 20 anni, scatta la prescrizione e che determina la fine del diritto di usufrutto. Gli eredi del proprietario possono acquistare l’usufrutto dall’usufruttuario oppure sperare che questi rinunci al suo diritto spontaneamente. In tutte e due in casi la piena proprietà va agli eredi e il contratto si estingue. Da evidenziare che anche l’usufruttuario può acquistare la piena proprietà del bene dagli eredi, ponendo così fine all’usufrutto.