Cosa prevede la legge nel caso in cui avvenga un prestito economico tra due privati? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Sempre più spesso può accadere che viene richiesto un prestito tra amici, parenti o conoscenti. Si tratta, in questo caso, di un prestito tra privati dal momento che non entra in ballo nessun istituto bancario o un altro ente intermediario durante la richiesta e la concessione del prestito.
Questo tipo di prestito ha degli aspetti positivi e, tra questi, c’è proprio il mancato intervento degli istituti di credito. Inoltre un prestito tra privati può anche essere privo di interessi di remunerazione. Ma cosa prevede la legge nel caso di prestito tra privati? Scopriamolo insieme.
Prestito tra privati: è possibile seguendo la legge
La legge italiana prevede che il prestito tra privati non può essere né professionale e né continuativo per evitare di compiere l’esercizio abusivo del credito. Chi non rispetta questa regola è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e una multa tra i 2.065 euro e i 10.329 euro.
Un prestito tra privati di solido avviene tra familiari e, solitamente, questo accordo è verbale. Il consiglio, però, è quello di scrivere l’accordo, una sorta di contratto, in forma precauzionale. Nel contratto andrà scritta la cifra erogata, le modalità di restituzione, le garanzie offerte per tutelare il prestatore e l’ammontare degli interessi.
Ovviamente un prestito tra privati non impone un limite alle cifre ma restano comunque valide le norme sull’usura e la necessità di tracciare i movimenti bancari. Allo stesso modo sarebbe opportuno registrare il contratto di prestito presso l’Agenzia delle Entrate, anche al fine di evitare problemi con le autorità fiscali.
Anche se si tratta di un prestito tra privati, resta valido il limite delle transazioni in contanti che non deve essere superiore a 5mila euro. Per le cifre superiori è necessaria la tracciabilità e quindi che il denaro sia versato tramite bonifico bancario.
Nel caso in cui colui che ha avuto il denaro non lo restituisce venendo meno agli accordi presi può finire nei guai. Colui che ha concesso il prestito può infatti ottenere un decreto ingiuntivo da parte del giudice.