Ottenere una carta prepagata delle Poste è facilissimo, non occorre un grosso credito a disposizione e i costi di attivazione e di gestione sono imbattibili
Nel contesto italiano, una tradizione non scritta ma trasmessa, specie nel contesto familiare, è quella legata al risparmio di denaro. Ebbene, i risparmiatori italiani, assieme a quelli giapponesi, rappresentano i popoli di quegli Stati che al mondo detengono la giacenza più alta in rapporto alla demografia. La reputazione della penisola è in tal senso globalmente riconosciuta e analizzata.
D’altronde, la penisola italiana costituisce il terreno su cui sono sorte le più antiche istituzioni bancarie del pianeta, e pertanto si può concludere quanto il Paese non sia secondo a nessun altro in termini di rapporto tra flusso di denaro, investimenti e ritorno produttivo (di ricchezza) e sociale. Non è neanche un caso che a tutt’oggi, nonostante lo spaventoso debito pubblico che lo Stato italiano deve rifondere, il cosiddetto debito privato, in termini economici, sia tra i più bassi grazie all’ottimo livello di ricchezza privata.
Dunque, quando si parla di ricchezza privata si finisce per gettare luce sull’aspetto patrimoniale, ma soprattutto sulla giacenza di denaro, derivanti da guadagni e rendite, oltre ovviamente che dal lavoro. La giacenza fa riferimento immediatamente al deposito di somme sul conto corrente, strumento di gestione del credito senza rivali. Non è detto che debba essere necessariamente sovralimentata, dato che tendenzialmente si preferisce movimentare gli importi al fine di ottenere interessi positivi.
Tali interessi possono derivare dall’investimento più classico, come quello immobiliare, acquistando e vendendo un immobile, o ancor meglio concedendolo in locazione. Oppure, c’è sempre l’investimento finanziario: dalle obbligazioni a forme di azioni dal rischio variabile. In contesti ben più modesti e al tempo stesso più sicuri, molte famiglie italiane, nell’ottica della crescita dei figli, si affida a strumenti sicuri e affidabili, ma soprattutto si affida a Poste Italiane.
È proprio il Gruppo Poste che mette a disposizione gli strumenti più diffusi e senza ombre, ossia il libretto dei risparmi e i buoni fruttiferi. Grazie alla garanzia di Cassa Depositi e Prestiti, il rischio sul capitale è tutelato fino a 100mila euro. Inoltre, la concessione statale è veicolo di vantaggiosissime condizioni fiscali, come ad esempio la tassazione agevolata al 12,50% e l’esenzione dall’imposta di successione.
Dall’esordio degli anni Duemila, Poste Italiane ha creato e successivamente sviluppato uno strumento che può affiancare e in taluni casi sostituire il conto corrente. Si sta parlando della carta prepagata ricaricabile PostePay. Diffusa tra i giovani per la sua gestione estremamente facile, di fronte ad un credito modesto, la carta abbatte anche i costi di gestione del conto BancoPosta.
Essa è oggi regolarmente impiegata nell’ambito dei diffusi pagamenti elettronici online o tramite POS dei negozi. La PostePay Evolution, inoltre, grazie all’iban associato, può ricevere la sua ricarica da qualsiasi versamento e bonifico, oltre a consentire il prelevamento di contante presso lo sportello esterno Postamat. Il tutto gestendo l’utilizzo anche su piattaforme come App Pay e Google Pay direttamente dall’app PostePay. Il costo di emissione è pari a 5 euro, più 18 euro della ricarica minima di partenza. Il canone annuo costa 15 euro. Il plafond è di 30mila euro. La ricarica giornaliera massima è di 3mila euro. I pagamenti non devono superare i 3.500 euro giornalieri e i 10mila mensili.