Ecco verso quali proprietari di immobili è destinata la più che probabile proroga dell’incentivo edilizio, presenti nei prossimi decreti e legge di bilancio
Nonostante la gradualità degli avvenimenti e della gravità legati al cambiamento climatico oramai assodato, ogni anno si manifesta sempre maggior disagio di fronte al fenomeno. In un certo senso, il ritorno dalle vacanze non ha delimitato il distacco dalla “problematica”, visti i recenti eventi naturali che hanno platealmente colpito tanto le grandi città quanto le località deputate al turismo e alle vacanze.
Il crescente interesse nel dibattito pubblico è scaturito dalle vicissitudini manifestatesi nell’ordine della quotidianità. Probabilmente, però, al netto della mancanza di sufficiente sensibilità politica (soprattutto tra gli Stati più avanzati del pianeta) e di radicali decisioni altrettanto politiche, si “pecca” di ingenuità nell’affrontare questo status di emergenza sotto forma di opportunità economiche individuale, ma è ciò che in fondo resta quando si sopravvive alla coda della ennesima crisi economica.
Con l’ultima crisi economica (tuttora in svolgimento soprattutto nel quadro europeo) buona parte dei cittadini italiani tutt’altro che in condizioni reddituali di vantaggio, ha dovuto affrontare l’onere senza precedenti del caro bollette, in particolare quelle relative al gas, dopo l’escalation speculativa seguita a stretto giro dopo l’inizio del conflitto in Ucraina. Certo, nel corso dello scorso inverno, proprio gli sconvolgimenti climatici sono venuti in soccorso dei consumi almeno sul piano macroscopico nazionale.
Grazie alle temperature invernali ben oltre la media stagionale, infatti, l’Italia ha risparmiato centinaia di megawattora per il suo fabbisogno nazionale, destinandole, di conseguenze, per l’inverno a venire, dopo che il Paese è stato salvaguardato da ulteriori acquisti nel “clima” del decollo delle tariffe del gas sui mercati internazionali e la chiusura dei rapporti con alcune nazioni fornitrici.
Pertanto, in fondo non c’è stata migliore occasione per “testare” l’efficienza del proprio appartamento, molto probabilmente rinnovato grazie al Superbonus edilizio. Si sta parlando dell’importante incentivo, varato per far ripartire l’economia dopo l’emergenza sanitaria da Coronavirus, grazie alla possibilità di detrarre la spesa degli interventi effettuati dalle ditte edili su appartamenti e spazi condominiali, tramite dichiarazione dei redditi, sconti in fattura e cessione del credito.
All’inizio la detrazione è stata pari al 110% e per il bonus è stato un successo talmente assicurato da esaurire i fondi prima di ogni aspettativa e costringere i governi a successivi rifinanziamenti e proroghe. Talune di queste ultime sono state provocate dallo stallo dei crediti non rimborsati dallo Stato nei confronti degli istituti di credito. Oggi, la detrazione si assesta al 90%, ma sulla base di criteri di fruizione pressoché stravolti, intuitivamente atti a dirigere il bonus per i lavori, in chiave di sostenibilità ambientale, sulla strada della cessazione.
Aria di proroga anche per il Superbonus condomini, rimasto fino ad ora attestato al 110% della detrazione, a differenza del trattamento riservato agli appartamenti privati. Tutto lascia presagire che importanti novità arriveranno e saranno confermate dalla Legge di Bilancio 2024: come ad esempio la diminuzione della detraibilità al 70% a partire dal 1° gennaio 2024, in grado di compensare sia il problema dei troppi cantieri ancora bloccati sia la necessità di reperire sufficienti fondi. La proroga sarà di 3 mesi e sarà destinata agli interventi completati almeno al 60% entro la fine di quest’anno.