Se si possiedono questi requisiti, le nuove norme del Fisco consentono ad alcuni contribuenti di raggiungere un interessante compromesso sulle somme dovute
Con tutta probabilità, ancor prima di aver girato la chiave nella serratura di casa, il primo atto dopo il controesodo delle vacanze è stato quello di gettare uno sguardo nella buca della cassetta postale. E magari è stata una buona mossa: ad attendere il titolare di casa non c’era che una bolletta, lì, da chissà quanti giorni a decantare il trascorrere dei giorni prima della scadenza.
Se i termini di pagamento sono stati colti al fotofinish tanto meglio: c’è almeno il tempo di sistemare i bagagli; casomai si siano superati anche i canonici 5 giorni successivi alla scadenza, quando tendenzialmente scatta l’addebito dell’importo sul conto corrente, sarà allora opportuno correre verso l’ufficio postale senza ulteriori indugi. Non ci sarebbe niente di più sgradevole che dover convivere immediatamente con gli echi di una rigenerante vacanza e un’utenza domestica staccata.
Agenzia delle Entrate, stralcio debiti per questi contribuenti
Tra qualche volantino e altro superficiale materiale postale, non c’è altro, oppure il vuoto assoluto invade la cassetta della posta. Altro spirito pervade il ritorno se si trova depositata (ma in fondo dovrebbe preoccupare relativamente, dato che viene recapitata tramite raccomandata; ma si ponga il caso che il vicino si sia prestato al recapito) una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate: ebbene, è la sorpresa per antonomasia, malvolentieri ricevuta, dato che il più delle volte lo sconosciuto lascia presto spazio alla scarsa fantasia di un pagamento in arrivo.
Certamente si tratta di un pagamento da effettuare, ad ogni modo, con celerità. La stagione è quella concorde con quella degli invii bell’e pronti verso le case dei contribuenti: indubbiamente contribuente che debbono qualcosa all’erario o non hanno versato abbastanza per definirlo dovuto e onorato. Le argomentazioni per mettere in attività il servizio corrispondenza dell’Agenzia sono diverse e perfettamente attinenti all’attualità.
Agenzia delle Entrate, soglia di stralcio in rialzo nella proposta del governo
È noto infatti come stiano già viaggiando mezzo milione di lettere verso una parte dei contribuenti che si sono imbattuti nell’ultima tornata relativa alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Si tratta di avvisi bonari ad evidenziare difformità e omissioni, alle quali, con tali lettere, si da un’ultima opportunità di rettifica prima che scatti il vero e proprio accertamento.
Ma anche nella calda maratona di verifiche erariali, il Fisco sta provvedendo ad autoriformarsi e a modificare diverse regole, tutto a vantaggio dei contribuenti. Di questi, in particolare, i più inadempienti: i quali lo so per diverse ragioni non tutte contestabili. Innanzitutto, fino allo scorso giugno, i contribuenti che hanno omesso dei versamenti hanno potuto aderire al piano di rottamazione delle cartelle esattoriali, la Rottamazione quater.
Con essa, i debiti dal 2000 al 2015 sono stati sottoposti allo stralcio se attestanti fino a mille euro (ad eccezione delle multe auto); per importi superiori e fino a 3mila euro, si attiva l’annullamento di interessi e sanzioni, oltre a snellirsi l’iter di incasso. A quanto pare, però, giungono voci dal governo che vogliono ulteriormente accomodare gli inadempienti: come la proposta di Matteo Salvini che vorrebbe estendere lo stralcio oltre mille euro di debiti. Anzi, più in dettaglio, fino a 30mila euro. Unico ostacolo: l’accesso alla misura sarebbe consentito soltanto a coloro che posseggono un ISEE inferiore o pari a 20mila euro. Anche nella proposta, sono esclusi i debiti degli oneri tributari municipali, come IMU e TARI.