Mano al portafogli per pagare l’IMU: nel 2023 dovrà pagare l’imposta comunale anche chi ha la prima casa ma solo in questo caso
L’Imposta municipale propria, ovvero l’IMU, è un tributo che deve essere pagato per il possesso di fabbricati ad esclusione delle abitazioni principali classificate in determinate categorie catastali. L’imposta è stata introdotta nel 2012 in sostituzione dell’imposta comunale sugli immobili, l’ICI.
L’IMU viene corrisposto in due rate, la prima con scadenza nel mese di giugno e la seconda con scadenza, invece, a dicembre. Solitamente il pagamento dell’imposta riguarda principalmente i proprietari di seconde case ma, nonostante ciò, anche alcuni proprietari di prima casa dovranno pagarla: ecco chi.
IMU, ecco quando deve essere pagata anche per la prima casa
Il Decreto Salva Italia del governo Monti del 2011 ha regolato la normativa riguardo l’IMU. Non devono pagare l’IMU i proprietari di immobili che rientrano nelle categorie catastali A/2 abitazioni di tipo civile; A/3 abitazione di tipo economico; A/4 abitazioni di tipo popolare; A/5 abitazioni di tipo ultrapopolare; A/6 abitazioni di tipo rurale; A/7 abitazioni in villini.
L’imposta deve invece essere pagata dai proprietari delle prime case di lusso o che appartengono alle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville), A/9 (castelli, palazzi eminenti). In questi casi, però, si applica un’aliquota agevolata e una detrazione di 200 euro.
L‘IMU, come detto, non è pagato per chi ha la prima casa non di lusso. Sono considerate prima casa anche l’ex casa coniugale assegnata dal giudice a seguito di un provvedimento di separazione, di divorzio o di annullamento del matrimonio; gli alloggi di proprietà di Iacp; gli immobili delle cooperative a proprietà indivisa assegnati ai soci; l’abitazione di proprietà di personale delle Forze armate.
L’IMU non si paga nemmeno in cui si affittuari di immobili, dal 2019 spetta infatti al proprietario pagare l’imposta anche nel caso in cui è la prima casa ad essere affittata. Nel caso in cui, invece, due coniugi hanno residenza in immobili diversi, allora si avrà una agevolazione sull’IMU.
Nel caso in cui il proprietario di casa viene a mancare, l’IMU ricade sugli eredi che dovranno pagare l’imposta nel momento in cui la casa del deceduto non sia l’abitazione principale dei suoi congiunti. Una novità sull’IMU è stata poi introdotta nella Legge di Bilancio 2023: il governo Meloni ha inserito una norma che riguarda l’IMU sulle case occupate abusivamente. In questi casi è prevista l’esenzione dell’imposta dove il proprietario ha presentato denuncia di occupazione abusiva.
Coloro che non hanno residenza e dimora abituale in una casa devono pagare l’IMU se questa è data in affitto, dal momento che l’immobile è considerato una seconda casa. In questo caso, però, è possibile usufruire di una riduzione del 50% dell’imponibile IMU se si concede l’immobile in comodato a parenti in linea diretta, come tra genitori e figli. La condizione è il contratto di comodato sia registrato e il comodatario utilizzi l’immobile come abitazione principale e il proprietario abbia la residenza nello stesso Comune dove è situato l’immobile concesso in comodato.