Si avvicina la scadenza relativa alla comunicazione, da parte dei Comuni, dei tassi di prelievo dell’imposta sugli immobili. E le sorprese non sono buone
I primi giorni di settembre non stanno, soltanto, dando corso al ritiro contestuale della pensione per milioni di anziani contribuenti, ma stanno segnando il termine ultimo circa le ferie e le vacanze per numerosi cittadini in genere e lavoratori. Sarà ora, ed è, la volta degli outsider, di coloro che possono sfruttare le diverse peculiarità organizzative di una di quelle tante professioni non canoniche, al cui interno vigono alternative al termine del lavoro quotidiano così come a quello stagionale, a ridosso della vacanza (appunto).
La strada del controesodo è forse già terminata anche per quei cittadini ligi alla vecchia tradizione di prendere una casa in affitto per le vacanze: almeno per un mese. D’altronde sono stati archiviati alla storia i tempi in cui le famiglie partivano con destinazione la casa al mare, e tornavano in città dopo due, tre mesi (dilatazioni mensili che oggi possono permettersi soltanto le vacanza degli studenti fino alle scuole medie).
Imu, nuove aliquote e più oneri in molti Comuni
La casa al mare, appunto. Perché no, anche una con affaccio su un panorama montuoso. De gustibus. C’è chi prende la casa vacanze in affitto, chi realizza di comprarla nell’affascinante luogo dei propri sogni, o ancora chi ha ereditato un immobile da dinamiche familiari, ovvero la casa dell’infanzia presso la terra d’origine della famiglia ecc. Insomma, sono moltissime le ragioni per condividere il proprio riposo, il proprio “stop” provvisorio dalla routine proprio in uno dei tanti angoli meravigliosi del Belpaese.
Ebbene, quella casa di proprietà che lambisce il territorio sul quale sono riposte le speranze di raccolta di nuove energie da consumare al ritorno in città e ai ritmi frenetici della quotidianità, è la stessa che comunemente è nota “seconda casa“. Certo, come si sa, non tutte le seconde case sono case vacanze: anzi, un secondo o più immobili di proprietà oltre al primo rappresenta il classico investimento “sul mattone” per gli italiani, storicamente avanti all’investimento finanziario tout court, come quello di azioni, obbligazioni, rendimenti su capitali accantonati di vario genere, nonché di vario rischio.
Imu, arrivano nuove aliquote: dove si pagano più tasse
Culturalmente, in Italia, l’investimento immobiliare risulta essere, proprio sotto il profilo del rischio, quello meno esposto a criticità economiche e con maggiori potenzialità di rilancio anche sotto la scure di un periodo negativo. Come si è assistito nel primo decennio degli anni Duemila, però, l’effetto domino sociale è drammatico quando l’impossibilità di acquistare un immobile per un mutuo non concesso, si scarica sulla considerevole svalutazione del prezzo dell’immobile.
Soltanto chi ha del cash disponibile anche in un periodo così nero il crollo dei prezzi è un vero affare. Non lo è nemmeno per lo Stato, dato che sulla compravendita ricaverà un’imposta sul valore aggiunto decisamente più bassa che in tempi normali. Idem quando è colpita la circolarità di vendita e acquisti di secondi immobili; da qui, le amministrazioni ne trarranno meno imposte.
Di quali imposte si parla? Dell’IMU, ovviamente; ossia l’imposta municipale applicata sugli immobili oltre la prima casa. Lo scorso giugno è scaduto il pagamento della prima rata; il turno per il saldo sarà a dicembre. Non prima però che le amministrazioni locali abbiano confermato o aumentato le aliquote. In caso di modifica, infatti, i Comuni debbono provvedere all’invio della comunicazione al Dipartimento delle Finanze.
In base alle norme sul federalismo fiscale, la decisione dev’essere comunicata entro il prossimo 14 ottobre. In molti Comuni, già si parla di un vero e proprio salasso. In testa agli aumenti si trova la Capitale: a Roma, la media IMU è pari a 2.054 euro; segue Milano, con 2.040 euro; Bologna, 2.038 euro. Chiude Genova, con una media nel 2023 pari a 1.775 euro. Al contrario, le città con l’imposta più appetibile sono: Asti (659 euro), Crotone (672 euro) e Sondrio (674 euro).