Ecco quali saranno i giorni deputati dal calendario per il pagamento dei contributi ai redditi più bassi. Ma non tutti i percettori RdC lo riceveranno
La prossimità col mese di settembre, solitamente, diventa la scusa per far scattare, nella tradizione mediatica, i malumori popolari circa i fisiologici aumenti sui prezzi che avvengono in questo periodo, ogni anno. Certo, osservando il quadro degli avvenimenti che si sono succeduti da un anno e mezzo a questa parte, si potrebbe concludere che qualsiasi rialzo dei consumi sia una forma di accanimento, una modalità di infierire su una situazione già sufficientemente grave dal punto di vista economico.
Ma già senza troppi annunci, le famiglie italiane hanno preso atto di alcuni strategici aumenti proprio durante le loro ferie e vacanze: di sicuro il più rappresentativo è quello dei prezzi sui carburanti (in particolare, sulla benzina) tornati a schizzare sulla soglia dei 2 euro al litro. Bene, “colpa” della rinuncia al taglio delle accise sui carburanti da parte del governo Meloni, e pertanto le erogazioni presso le stazioni di rifornimento sono tornate a pesare sensibilmente sulle tasche degli automobilisti.
Certo, anche chi non rinuncia alle vacanze – in presenza di sufficienti risorse e del piacere di farle, è giusto non rinunciarvi – si è accorto dell’accentuato aumento di prezzo relativo a ciascun servizio relativo al viaggio. Più dettagliatamente, il decollo degli esborsi si è percepito nelle mete nazionali, a tal punto da spingere centinaia di turisti italiani a cercare (e trovare con successo) nuove località dello status symbol low cost, come è successo per la nazione più gettonata di quest’anno tra il ventaglio di scelta sulle partenze: l’Albania.
Indubbiamente non si può non registrare l’ampio bacino di italiani che non ha avuto alcun indugio sul destino delle proprie ferie (quando ci sono) dell’estate 2023. Ovverosia, si sta parlando di tutti coloro che sono rimasti in città, magari concedendosi soltanto qualche “salto” diurno presso la spiaggia più vicina alla propria città. Il riverbero delle condizioni economiche in crisi instauratesi in diversi nuclei familiari a partire dalla crisi del gas e delle bollette energetiche è ancora molto forte nelle declinazioni assunte dall’effetto domino sul costo della vita in generale.
Forse, dal punto di osservazione del famigerato “senno di poi”, alcuni accadimenti relativi a talune decisioni del governo sono apparse come un soffio sul fuoco delle difficoltà. Questa sensazione è stata percepita in larga parte dalla popolazione di utenti INPS che ha visto esaurirsi il proprio Reddito di Cittadinanza. Il contributo atto a contrastare il graduale impoverimento dei redditi è oramai giunto nelle sue fasi finali, prima della totale cessazione al 31 dicembre 2023.
Dal 1° settembre, vecchi e nuovi percettori potranno inoltrare le domande per l’ottenimento delle nuove misure sostitutive: il Supporto Formazione Lavoro (SFL) e l’Assegno di Inclusione (AdI). Chi ha iniziato a ricevere il RdC nel mese di gennaio, ha assistito all’ultimo accredito, pari alla settima e ultima mensilità, entro la fine di luglio. Agosto ha rappresentato comunque il mese di “stop” prima dell’inizio relativo al nuovo corso degli strumenti a favore dei soggetti – rispettivamente – occupabili e di quelli non occupabili.
Ovviamente, sempre nel computo delle 7 mensilità, il Reddito iniziato a percepire dopo gennaio, fa sì che anche ad agosto si sia proseguito nei pagamenti dell’ente previdenziale, e così si andrà avanti fino all’esaurirsi delle tornate legate agli ultimi percettori inclusi con le domande inviate entro lo scorso 30 giugno. In tal senso nessuna sorpresa emergerà dal calendario degli accrediti di settembre: i pagamenti previdenziali partiranno intorno al 28 settembre 2023.