Quali sono le prospettive del bonus benzina da 150 euro, gli eventuali beneficiari della misura contro il caro carburanti
Con la fine dell’estate non si è placata l’onda degli aumenti dei carburanti. Il prezzo medio della benzina è al 2 settembre di 1,953 euro al litro sulla rete stradale, con un trend stabile. Mentre sulla rete autostradale un litro di super costa in media 2,026 euro, in leggero aumento rispetto ai giorni scorsi. Rispetto l’ultima settimana di agosto i prezzi sono in crescita (prezzo settimanale 1,948 euro al litro).
In aumento anche quelli del gasolio da autotrazione che costa in media 1,857 euro al litro sulla rete stradale e 1,941 euro al litro su quella autostradale (ultima settima di agosto prezzo medio 1,847). Quindi le cifre parlano di una crescita che non si arresta con la fine del periodo vacanziero e la ripresa delle attività produttive. Il rischio è una ripresa della fiammata inflazionistica con ricadute sui prezzi tutta la filiera delle merci trasportate su gomma.
Si torma quindi a parlare di taglio delle accise e contenimento dei prezzi dopo il sostanziale fallimento della scelta governativa circa l’esposizione dei prezzi medi presso le stazioni di servizio. Questa disposizione non ha dato i risultati sperati e i prezzi sono lievitati, lasciando ben poco spazio di scelta agli automobilisti. Per quanto riguarda le accise invece non emergono novità, nonostante le richieste avanzate dai consumatori, e al momento non si è decisa una loro riduzione.
Una possibilità che potrebbe concretizzarsi è quella del bonus benzina da fornire una tantum per contribuire alle spese dei carburanti soprattutto per i pendolari e per quanti utilizzano l’automobile per il lavoro. Il problema però è la scelta della platea dei beneficiari difficile da individuare. Infatti la scarsità di risorse finanziarie spinge il governo a limitare a la categoria di fruitori del bonus.
Secondo alcuni esponenti di governo il contributo dovrebbe andare esclusivamente alle famiglie numerose mediante la distribuzione di una carta ricaricabile, sulla falsariga della carta “Dedicata a te” per la spesa di prodotti di generi alimentari. Ma tale operazione avrebbe tempi lunghi e costi notevoli, quindi risulta di improbabile attuazione.
Anche ricaricare i 150 euro previsti direttamente sulla carta “Dedicata a te” non appare la soluzione auspicabile, con l’esclusione possibile di molti pendolari che usano l’auto privata per gli spostamenti e non sono stati assegnatari della carta per la spesa alimentare. Una proposta potrebbe essere inserire il bonus direttamente in busta paga, pagato dal datore di lavoro al quale l’Inps rimborserebbe la quota versata.
Ma in questo caso occorre trovare comunque una soluzione per gli autonomi che non hanno busta paga e utilizzano il mezzo privato per gli spostamenti di lavoro. Anche la durata del provvedimento non trova l’accordo di tutte le forze di governo. Così si parla di una tantum da erogare entro breve, mentre non sono pochi richiedono il versamento del bonus almeno fino a dicembre per contenere le spese dei carburanti almeno fino a Natale.
Non è stata quindi ancora presa una decisione per il bonus, anche se appare certa la sua erogazione almeno per gli automobilisti più in difficoltà con l’aumento dei carburanti e che utilizzano le vetture per recarsi al lavoro.