Brutte notizie per alcuni percettori dell’Assegno Unico che da settembre avranno un taglio del 20% sulla ricarica: ecco chi e il motivo
Anche l’Assegno Unico Universale è negli ultimi due mesi al centro di numerose polemiche, soprattutto da chi aveva la ricarica insieme a quella del Reddito di Cittadinanza. I percettori occupabili del RdC con figli, infatti, per continuare ad avere la misura pur avendo perso l’incentivo sulla carta gialla, devono presentare apposita domanda all’INPS.
Le polemiche sull’AU, però, non finiscono qui dal momento che, proprio in questi giorni, si sta facendo sempre più strada la notizia secondo cui molti percettori, a partire dal mese di settembre, avranno l’assegno tagliato del 20%. Cerchiamo di capire nel dettaglio che cosa sta accadendo e chi riguarda il taglio.
Assegno Unico, in arrivo tagli sull’importo da parte dell’INPS: i dettagli
L’Assegno Unico Universale è senza ombra di dubbio la misura principe dell’ex governo Draghi. Istituito nel marzo 2022, si tratta di un sostegno alle famiglie con figli a carico fino a 21 anni e senza limiti di età nel caso di figli che presentano una qualche disabilità. L’importo dell’AU varia a seconda dell’ISEE del nucleo familiare ed è erogati direttamente sul codice IBAN presentato in fase di domanda.
Per il 2023 il governo Meloni, attraverso apposita Legge di Bilancio, ha prorogato l’Assegno Unico Universale inserendo anche delle maggiorazioni per quanto riguarda le famiglie numerose o con figli disabili. Salvo proroghe dell’incentivo che saranno inserite nella Legge di Bilancio 2024, l’AU ha per ora validità fino al mese di febbraio 2023.
In questi giorni, inoltre, molti nuclei familiari beneficiari della misura potrebbero avere l’Assegno Unico ridotto del 20%. Il motivo è che l’INPS sta continuando i controlli che riguardano il recupero di eventuali somme erogate erroneamente in passato ai beneficiari. Vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo.
Dal marzo 2022, ovvero da quanto l’Assegno Unico è entrato in vigore, che l’INPS potrebbe aver assegnato ai beneficiari somme in più o, in altri casi, non aver riconosciuto delle somme spettanti. In quest’ultimo caso si tratta di conguagli a credito e quindi si tratta di somme di denaro che il beneficiario deve ottenere dall’INPS.
Nel caso in cui, invece, l’Istituto ha assegnato somme in più, allora i beneficiari dell’AU avranno dei conguagli a debito, ovvero somme che l’INPS deve ricevere direttamente dal percettore. Per riavere indietro questi soldi che l’INPS effettuerà delle trattenute sull’Assegno Unico finché non avrà recuperato l’intera somma precedentemente versata.
A fornire tutti i dettagli su quanto sopra appena riportato è lo stesso INPS nel messaggio n.19.47 dello scorso 26 maggio. Nel messaggio si legge che “La trattenuta teorica massima viene effettuata nei limiti del quinto dell’importo della mensilità individuata e non è operata se l’importo totale da recuperare è inferiore o pari a 12 euro.”
Proprio a partire dal mese di settembre che l’INPS inizierà a recuperare i crediti riguardanti l’Assegno Unico Universale. Sull’assegno di settembre ci saranno dunque tagli fino al 20% dell’importo totale dell’Assegno Unico se la famiglia beneficiaria della prestazione ha dei conguagli a debito nei confronti dell’Istituto.