Ecco tutti i dettagli del bonus mamme disoccupate, quando si può richiedere questa particolare prestazione
La denominazione esatta di questa prestazione non è bonus mamme disoccupate, bensì Assegno di maternità dei Comuni. Si tratta di una prestazione di tipo assistenziale concessa dalle amministrazioni comunali e pagata dall’Inps, finalizzata al sostegno della genitorialità in caso di particolari condizioni economiche di disagio. L’Assegno di maternità è stato istituito nel 2001 con il decreto legislativo numero 51 proprio per garantire i genitori soli in condizioni di difficoltà sociale.
Si parla quindi di una prestazione attesa da molte mamme, ma non esclusivamente, alle prese con particolari problemi e senza un’occupazione che possa garantire adeguato sostentamento. Purtroppo sono condizioni che sempre più spesso si registrano nelle città italiane dove il disagio economiche cresce per molte famiglie.
Le condizioni per ottenere la prestazioni sono diverse e delineano un quadro di urgenza e difficoltà. Da sottolineare immediatamente che la prestazione non è esclusivamente indirizzate alle madri, è richiedibile anche dal padre in caso di morte della madre o di abbandono del minore da parte della mamma.
I requisiti sono vari. Innanzi tutto la richiedente non deve possedere nessun altra copertura assistenziale e possedere un reddito Isee fissato annualmente, in più non bisogna beneficiare di altri assegni di maternità versati dall’Istituto di previdenza sociale. L’assegno di maternità dei Comuni non è cumulabile con altre misure previdenziali, con l’eccezione del diritto a percepire dal Comune la quota differenziale.
La misura si ottiene dietro specifica domanda al Comune che ha il compito di controllare il possesso dei requisiti richiesti entro 6 mesi dalla nascita del bambino o dall’ingresso del minore in famiglia se adottato o preso in affido. I documenti da presentare al momento della richiesta sono diversi. Tra essi ci sono la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID), da cui emerge la posizione di disoccupazione o inoccupazione della madre.
Poi di seguito servono il Certificato di nascita rilasciato da Comune di residenza del bambino, il modello Isee in corso di validità con allegata Dichiarazione sostitutiva unica (DSU), con prospetto di calcolo della maternità, il documento di identità valido della madre o il permesso di soggiorno comunitario di lungo periodo se cittadina extracomunitaria, l’attestazione della banca o delle poste con l’Iban della richiedente per l’accredito dell’assegno.
L’importo della prestazione è rivalutato ogni anno in base ai cambiamenti dell’indice dei prezzi al consumo pubblicato dall’Istat (gli aggiornamenti per l’anno in corso sono stati comunicati dall’Inps con la circolare numero 26 dell’8 marzo 2023). La rivalutazione di quest’anno è pari all’8,1 per cento. Sulla scorta di questa cifra la somma assegnata nel 2023 per il bonus mamme disoccupate è di 383,46 euro per 5 mensilità.
Quindi la cifra complessiva è pari a 1.917,30 euro, mentre la soglia massima del valore Isee per ottenere la prestazione è di 19.185,13 euro, superata la quale l’assegno non è erogato. Quindi queste in grandi linee le tipologia e la natura dell’assegno di maternità dei Comuni, ricordando che esistono specifici contributi per i genitori lavoratori dal bonus asilo nido agli assegni al nucleo familiare (ANF) erogati dal Comune.