Busta paga, chi perderà soldi con la nuova riforma Irpef

Il governo Meloni è al lavoro per mettere a punto una nuova riforma Irpef: ecco cosa potrebbe presto cambiare nelle buste paga

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riforma irpef governo meloni (Foto Adobe-pensioni.it)

Il governo Meloni è all’esecutivo da quasi un anno e sono tante le riforme ed i decreti legge che ha già emanato nel corso del 2023. Una delle prime azioni del governo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia è stato lavorare alla Legge di Bilancio 2023 che ha modificato le pensioni ma anche alcune importanti misure come il Reddito di Cittadinanza.

Dopo la pausa estiva il governo è ora al lavoro per mettere a punto la Legge di Bilancio 2024 con novità e riforme che ci accompagneranno per tutto il corso del prossimo anno. Tra gli obiettivi dell’esecutivo, come più volte annunciato dalla stessa premier, è quello di avviare una revisione del sistema tributario, una vera e propria riforma dell’IRPEF.

Riforma IRPEF, ecco cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi

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riforma irpef governo meloni (Foto Adobe-pensioni.it)

La riforma del sistema tributario a cui sta lavorando il governo Meloni partirebbe dall’imposta sul reddito delle persone fisiche. Con molta probabilità la riforma non riguarderà gli sconti su figli, casa, salute, istruzione, previdenza complementare, risparmio energetico e riduzione del rischio sismico.

La riforma, infatti, non mirerebbe a tagliare alcune misure ma abbassarle tutte seguendo il criterio reddituale. Secondo quanto riferito dal governo Meloni, l’attenzione della riforma del sistema tributario si focalizza in particolar modo sull’IRPEF che sarà “finalizzato a semplificare il sistema e garantire l’equità orizzontale”.

Obiettivo dell’esecutivo è avviare quindi la revisione del sistema tributario partendo proprio sull’imposto sul reddito delle persone fisiche. Il governo vorrebbe ridurre le aliquote e si fa strada una sforbiciata di sconti e di bonus fiscali che varrebbero fino al 4% del Prodotto Interno Lordo (PIL).

Come riporta un dossier del Senato dello scorso luglio, tra il 2016 ed il 2022 gli sconti sono stati pari al 40%, raggiungendo quota 740, per un totale di 125 miliardi di euro. Togliendo dal conteggio gli sconti che riguardano Comuni e Regioni, si arriva a 626 sconti per un totale di 82 miliardi. E proprio su questa cifra che dovrebbe intervenire il governo, tagliando qualche miliardo.

Come riporta SkyTg24, il problema è che lo Stato non sa come vengano spesi questi soldi. “Per quasi l’80% delle misure è difficile svolgere analisi complete, il 30% non è quantificabile o ha effetti trascurabili”. In sostanza non si sa a chi vanno alcune delle misure relative ai bonus e per quanti soldi.

Come detto, è probabile che gli sconti su figli, casa, salute, istruzione, previdenza complementare, risparmio energetico e riduzione del rischio sismico (vale a dire la fetta più ampia delle deduzioni e detrazioni) non saranno affatto toccati. L’ipotesi che si fa strada dunque non è tagliare alcune misure, ma abbassarle tutte, seguendo il criterio del reddito.

Ad oggi i bonus che riguardano l’IRPEF sono ridotti sopra i 120mila euro e si azzerano a quota 240mila. Con la riforma fiscale la quota si potrebbe ora abbassare fino a 60mila euro. Una misura del genere potrebbe scatenare le critiche, anche e soprattutto dell’elettorato del centrodestra. Non resta che aspettare i prossimi mesi per saperne di più.

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