Vietate dall’UE le caldaie a gas: come comportarsi per il prossimo inverno

L’ultima direttiva dell’UE vede vietate le caldaie a gas: come comportarsi per il prossimo inverno? Ecco tutte le alternative da prendere in considerazione.

caldaia gas vietata
Caldaia (Foto da Canva) – Pensioniora.it

Si tratta della nuova direttiva Case Green, che si pone l’obiettivo di avvicinare quanto più possibile le abitazioni all’ecosostenibilità: le caldaie a gas verranno vietate probabilmente a partire dal prossimo inverno. Per molti questa è un’ingiustizia: una manovra che porta a privarsi di un impianto di riscaldamento funzionante e l’obbligo di dover cercare delle alternative e spendere denaro per la loro installazione.

E’ bene comunque iniziare a muoversi d’anticipo: se la legge dell’UE diventa ufficiale, non si può rischiare di restare senza riscaldamento ed acqua calda nel corso della stagione fredda.

Caldaie a gas vietate: ecco le alternative possibili

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Caldaia (Foto da Canva) – Pensioniora.it

Con il mercato in costante aumento dei prezzi, dover scegliere una soluzione per sostituire la vecchia caldaia a gas potrebbe essere un problema. E’ meglio considerare delle alternative economiche per evitare di cadere vittime delle speculazioni che popolano il mercato.

Ad esempio, la prima valida alternativa alla caldaia a gas è la pompa di calore, ossia la soluzione che la stessa Unione Europa pubblicizza per le abitazioni nel progetto Case Green. Essendo una prima scelta, è molto probabile che all’ufficializzare il divieto delle caldaie a gas, le pompe di calore subiscano un forte aumento dei prezzi. Il bonus legato all’acquisto delle pompe di calore ne aveva incrementato le vendite nel 2022, riportandole ad un calo nel 2023, anno per il quale non è stato previsto alcun incentivo economico. C’è comunque da sottolineare un fattore rilevante circa i consumi: la pompa di calore riduce quello del gas ma di fatto aumenta quello dell’energia elettrica.

Un’opzione che possa sostituire entrambe, invece, è la caldaia ionica o il pannello radiante. Il primo caso consiste in una tecnologia che riscalda l’acqua sfruttando il movimento degli ioni e scambiandolo con il circuito di riscaldamento in casa. Non saranno necessari né unità esterne né canne fumarie. In quanto al prezzo, oggi siamo tra i 150 euro e i 300 euro. La seconda opzione, invece, si concentra sul riscaldamento di pareti e soffitto: il calore viene spedito verso il basso, garantendone una distribuzione omogenea nelle stanze. Il costo è piuttosto sostenuto: resta tra i 29 e i 60 euro a pannello.

Ancora, un’ulteriore alternativa è costituita dalle caldaie a biomasse, ossia quelle alimentate a legna, a pellet, mais, gusci di frutta secca o varie sostanze organiche. Hanno un impatto sull’ambiente piuttosto ridotto: con il pellet consumano anche il 25-30% in meno rispetto ad una caldaia a condensazione, mentre con la legna il consumo si abbassa anche del 50-60%. Il prezzo varia in base alla potenza: genericamente, resta tra i 500 e i 2000 euro.

Da non sottovalutare anche l’efficacia del riscaldamento elettrico a pavimento: sfrutta una serpentina elettrica che si riscalda al passaggio della corrente. La sua installazione è mediamente economica ma, come per la pompa di calore, va ad aumentare il costo della bolletta elettrica. Fattore importante da tenere in considerazione in fase di scelta.

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