Ecco quando è previsto l’accredito del contributo a sostegno delle famiglie in vista delle competenze di settembre. Questi sono i giorni delle erogazioni
Nelle settimane di poco precedenti ai giorni deputati alle grandi partenze, si è assistito ad un intenso lavoro dell’INPS. Causa e traino di queste attività straordinarie restano gli effetti di un’inflazione che non cede il suo passo nel novero delle condizioni economiche di una famiglia. Pertanto persiste il calo della spesa, proprio in virtù della diminuzione del potere d’acquisto, e di conseguenza permangono le difficoltà a coniugare la necessità di acquisto con le disponibilità economiche.
L’insistente pressione avviene comunque in un quadro non privo di iniziative istituzionali per risollevare i redditi dei cittadini più svantaggiati. Infatti, negli ultimi mesi sono state attuate delle azioni di contenimento della divaricazione inflazionistica tramite forme di adeguamento delle entrate dei cittadini. Si è trattato di forme correttive anticipate rispetto ai tempi previsti dalla legge: il riferimento è all’adeguamento ISTAT 2023.
L’anticipo di un trimestre riguardo alla rivalutazione ISTAT sulla base degli indici dei prezzi al consumo (e dunque dell’inflazione) ha raggiunto in prima battuta e in più tranche l’ambito delle pensioni, con l’immissione integrativa di importi in linea con la percentuale appena di due cifre dell’inflazione. Un simile adeguamento si è manifestato soltanto indirettamente sugli stipendi (ad esempio), ambito nel quale, specie nelle retribuzioni della Pubblica Amministrazione, hanno prevalso le condizioni sui rinnovi dei contratti nazionali.
Per le buste paga tout court, invece, la calibratura dei guadagni avverrà entro la fine di quest’anno tramite il taglio del cuneo fiscale contributivo, ossia la defiscalizzazione delle trattenute in base ad una doppia forbice fiscale all’interno dei redditi annui da lavoro dipendente fino a 35mila euro. Come accennato, altre forme ulteriori di finanziamento alla sussistenza dei contesti più difficili, hanno preso avvio dalla lunga maratona di controlli da parte dell’INPS.
Pertanto, nel corso di questi mesi sono stati passati in rassegna, oltre che i pensionati, anche i percettori delle misure di sostegno e di indennità. Dunque i controlli hanno certamente evidenziato dei margini di miglioramento dei ratei, tenendo conto che nel corso dei controlli gli importi sono provvisoriamente rimasti quelli precedenti alle verifiche; quelli, per così dire, inesatti.
Specie per quanto concerne l’Assegno Unico alle famiglie, il fattore del numero dei componenenti familiari e l’indicatori ISEE sono gli indici determinanti sia in caso di esito negativo che di esito positivo. L’Assegno Unico, misura specificatamente dedicata ai nuclei con figli minori o disabili a carico, si sta contraddistinguendo al suo interno dall’assegnazione di eventuali conguagli positivi.
Per correggere qualsiasi omissione o difformità l’INPS può richiedere ai soggetti interessati una nuova Dichiarazione unica sostitutiva (DSU), trasmissibile tramite un CAF intermediario o presentandola all’ufficio INPS territoriale più vicino. Ad ogni modo, se la comunicazione ISEE non dovesse pervenire, e dunque in mancanza della rettifica dei requisiti per l’Assegno Unico, l’ente applicherà gli importi minimi previsti per la misura, ossia 50 euro al mese per ogni assegno. Intanto, circa il mese entrante, i giorni di pagamento sono il 15, 18 e 19 settembre; nel caso che ci si appresti a ricevere il primo pagamento, gli importi saranno accreditati al termine del mese successivo a quello di presentazione della domanda.