Ecco perché è importante non indugiare oltre questa scadenza per impiegare l’importo del vecchio contributo prima della sua cessazione. I particolari
Alle porte col mese di settembre, non sarà difficile anche quest’anno assistere ad un tradizionale quanto strano rituale post-vacanziero: ovverosia l’aumento generalizzato dei prezzi, i rincari di diversi servizi e via di questo passo. Incorporati nel fenomeno, il piagnisteo di una certa parte dei media e i malumori della pancia di taluni consumatori. Peccato che l’approssimarsi di queste manifestazioni coincida con una cornice di dinamiche già sufficientemente deleterie per le tasche dei cittadini.
Ben prima di tirare la porta di casa e partire per le vacanze, gli automobilisti – per esempio – hanno constatato per tempo il pericoloso riavvicinamento verso la soglia di tolleranza di 2 euro al litro della benzina alla pompa; segnale inequivocabile della rinuncia al taglio delle accise da parte del governo Meloni. Resta immutato il basso tenore su cui viaggia il potere d’acquisto, al netto del fiume di spesa (benché ampiamente circoscritto), stagionale, dedicato all’organizzazione del riposo e dell’intrattenimento estivi, appunto.
Scadenza RdC agosto: come può succedere
Come è noto, in realtà, ben oltre la metà della popolazione è rimasta nei propri lidi urbani di sempre, saldamente ancorata dall’erosione dei redditi e soprattutto dall’indefessa inflazione che ha ridotto nei mesi la capacità di spesa di molte famiglie italiane. La crisi sistemica avviata nel contesto europeo a partire dagli eventi militari in Ucraina, segna ancora le peggiori ripercussioni anche nell’ambito dell’iniziativa istituzionale e sui margini di accesso alle casse dello Stato.
Per questo, la razionalizzazione delle risorse diventa giocoforza indispensabile, sebbene non priva di connotati “impopolari”: anche perché se la spesa pubblica è destinata a contributi per il sostegno di una buona parte della cittadinanza, la sola attivazione è concretamente giustificata dagli attuali dati sul progressivo impoverimento delle condizioni sociali medie. La crisi produttiva, poi, iniziata con l’emergenza sanitaria da Coronavirus, poi, ha mostrato delle ferite e delle fratture nel tessuto organizzativo che non hanno ricevuto una definitiva riparazione.
Scadenza RdC agosto: cosa occorre rispettare per mantenere il rateo
Dal punto di vista sociale, è il Reddito di Cittadinanza, dal 2019, a supportare amministrativamente i redditi più bassi delle famiglie. O meglio, si dovrebbe parlare al passato, dal momento che lo strumento erogato dall’INPS è in via di cessazione, sostituito da due nuovi strumenti, inglobati nella nuova misura MIA (misura di inclusione attiva): il Supporto Formazione e Lavoro (SFL); l’Assegno di Inclusione (AdI).
Dal 1° settembre, verranno aperte le erogazioni per riceve i primi contributi di queste misure, destinate rispettivamente ai soggetti occupabili e ai soggetti non occupabili, secondo la nuova suddivisione stabilita dal Consiglio dei Ministri. L’esaurirsi delle 7 mensilità previste per il 2023 per i percettori del RdC hai fatto sì che tra luglio e agosto siano stati molti gli sms inviati dall’ente previdenziale che ne hanno annunciato lo stop.
C’è, inoltre, un ulteriore requisito che prossimamente potrebbe accelerare lo stop del vecchio RdC: infatti, entro il 30 settembre 2023, il percettore è tenuto a spendere il rateo di agosto; la pena consiste altrimenti al taglio mensile fino al 20% dell’importo nei successivi accrediti; dopo 6 mesi, l’INPS potrebbe prendere in considerazione l’azzeramento delle somme residue. Pertanto, chi ha ricevuto l’accredito delle somme intorno al 14 agosto, ha tempo fino alla fine del mese prossimo per fruire anche parzialmente del contributo.