I pensionati italiani che hanno una certa età anagrafica avranno un aumento sulle pensioni a partire da quella di settembre
A partire dallo scorso 20 agosto l’INPS ha pubblicato, sui vari Fascicoli Previdenziali dei pensionati, il cedolino della pensione di settembre. I pensionati, dopo aver effettuato l’accesso tramite le proprie credenziali SPID, CIE o CNS, hanno visionato l’importante documento che spiega nel dettaglio tutte le trattenute, gli accrediti o i conguagli relativi all’assegno pensionistico.
L’importo della pensione, infatti, varia di mese in mese e più essere più o meno consistente a seconda delle imposte o tasse da pagare. Per quanto riguarda il mese di settembre, la data di inizio erogazioni dell’assegno è quella del 1° sia per chi si fa accreditare la pensione su conto corrente o BancoPosta che per chi va a ritirarla in ufficio postale.
Pensioni, aumenti in arrivo per coloro che hanno questa età
Molti pensionati avranno un assegno molto più alto proprio a partire dal mese di settembre. Già nel corso dello scorso mese di luglio molti pensionati sono stati beneficiari di una maggiorazione che era stata disposta dalla Legge di Bilancio 2023 per contrastare l’inflazione. La maggiorazione degli scorsi mesi ha riguardato coloro che ricevono la pensione minima, ricalcolata quest’anno a 563,74 euro mensili. Inoltre questi pensionati hanno avuto gli arretrati del periodo gennaio-maggio.
L’aumento è stato dell’1,5%, comprensivo di tredicesima, per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo. Per i pensionati di età pari o superiore ai 75 anni l’aumento raggiunge il 6,4% mentre per il prossimo anno, il 2024, è previsto un incremento del 2,7% a prescindere dall’età del pensionato.
Tutti i pensionati che hanno la pensione minima e hanno meno di 75 anni avranno un aumento di circa 8,46 euro in più al mese: la pensione passa da 563,74 euro a 572,20 euro. Per gli over 75, l’importo sale da 563,74 euro a 599,82 euro, ovvero si avrà una maggiorazione di 36,08 euro al mese.
A questi aumenti si aggiunge una maggiorazione derivata dall’adeguamento al 100% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo a causa dell’inflazione. La rivalutazione delle pensioni è applicata agli assegni non superiori a quattro volte il trattamento minimo ed è del 7,3%. Chi percepisce una pensione più elevata avrà un aumento della stessa in base a sei nuovi scaglioni di appartenenza.
Sulla pensione di settembre, però, ci saranno anche delle trattenute che riguardano l’IRPEF e le trattenute addizionali e regionali comunali relative al 2022. Tali trattenute saranno effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quelle in cui si riferiscono. Per quanto riguarda l’IRPEF, invece, c’è il recupero delle trattenute relative al 2022 dove queste sono state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua.
I pensionati che hanno un assegno pensionistico annuo fino a 18mila euro, il ricalcolo dell’IRPEF ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro. La rateazione, in questo caso, sarà estesa fino alla mensilità di novembre 2023. Per i redditi di pensione annui di importo superiore a 18.000 euro e per quelli di importo inferiore a 18.000 euro con debito inferiore a 100 euro il debito d’imposta è stato applicato sulle prestazioni in pagamento alla data del 1° marzo.