Mancano pochi giorni alla nuova chiamata nei confronti dei pensionati alle prese con la consueta tornata previdenziale dei ratei mensili. Ecco le date
I giorni passano impietosi. O meglio, le consuete vacanze d’agosto e relative ferie stanno volgendo al termine per gran parte del popolo dei lavoratori e le città tornano con gradualità ad affollarsi. Certo, in ossequio ad una convenzionale quanto tacita programmazione: i giorni davvero caldi del controesodo restano quelli del weekend; in definitiva, il rischio è di trascorrere un giorno come la domenica nell’angusto abitacolo (spazio dimezzato dai bagagli) di una monovolume, nel bel mezzo del lento scorrere dei chilometri autostradali.
Si torna, e il primo impatto casalingo è offerto dalla cassetta postale: se è rimasta vuota, in fondo, è un buon segno che esclude massime priorità all’orizzonte. Il fattore politico ed economico, non ha liberato la mente del popolo vacanziero nemmeno nelle loro località di svago e relax. Ed ancora una volta ad essere chiamati in causa sono gli automobilisti: è sembrato pleonastico l’annuncio ufficiale sulla rinuncia al taglio delle accise dei carburanti: ai patentati delle due e quattro ruote non è sfuggito il triste dettaglio di un carburatore mezzo vuoto dopo aver selezionato lo stesso importo con il quale, soltanto pochi mesi fa, si è ottenuta ben altra erogazione.
Basta spostare di poco il punto di vista del consumatore nelle sue sfaccettate tipologie per descrivere una realtà tutt’altro che scevra da problemi. Non è affatto necessario, infatti, elencare valide giustificazioni per raccontare il ferie (e no) di altrettanti milioni di cittadini che non si potuti “spostare” da casa ed eventualmente si sono dovuti accontentare, quale orizzonte più lontano, della spiaggia a pochi minuti e chilometri da casa.
Il motivo più diffuso è sempre lo stesso, tale da abbracciare lavoratori, disoccupati, giovani con scarse prospettive in tasca e anziani pensionati: le risorse finanziarie. Non è detto che si stia parlando di scarso potere d’acquisto (che comunque persiste); quanto piuttosto si debba pensare a confrontarsi quotidianamente ad ineludibili esborsi ampiamente programmati, ma non per questo affrontati a cuor leggero.
Dipendenti, partite iva e pensionati (soltanto per parlare appunto dei casi di coloro i quali un’entrata “ufficiale” ce l’hanno), anche in questo mese di agosto all’orizzonte, hanno affrontato la rata successiva alla prima relativa al versamento dell’imposta IRPEF. Giocoforza, l’emorragia da salvadanaio si esaspera se si prende in considerazione l’ampio bacino composto da milioni di percettori di indennità e sussidi volti ad affrontare lo status emergenziale dal carico di spesa che affligge gli scarsi redditi.
Fortunatamente, non debbono trascorrere troppi giorni dall’apertura delle finestre previdenziali dell’INPS, nei confronti di diverse tipologie di utenti. Prima delle quali, vi sono i percettori del trattamento pensionistico. Entrando nello specifico, il calendario delle pensioni replica – in un certo senso – i ritmi di consegna che hanno dettato le erogazioni dei ratei di inizio agosto. Per il mese di settembre, dunque, quattro giorni e un fine settimana ad imporre una pausa agli sportelli postali. Ecco le date dei pagamenti secondo il consueto ordine alfabetico dei cognomi: venerdì 1° settembre, dalla A alla C; sabato 2 settembre, D-K (soltanto la mattina); lunedì 4 settembre, L-P; martedì 5 settembre, Q-Z.