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Bonus e Incentivi

Carta solidale, molti perderanno il bonus senza saperlo: il motivo

Questo requisito sarà essenziale per mantenere attiva la Social Card utile ad affrontare la spesa di tutti i giorni. Ecco quale impegno occorre mantenere

Carta Solidale (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il susseguirsi delle crisi economiche negli ultimi anni – e per le più varie ragioni (dal Coronavirus ai fronti di guerra) – hanno contribuito, seppure in senso negativo, ad accentuare considerevolmente la sensibilità del consumatore medio. D’altronde, si tratta di una realtà assodata quella che insegna la produzione di cause scatenanti dai macrotemi e si riversino pesantemente nei dettagli della vita quotidiana. E soprattutto del singolo individuo o tra le mura domestiche di un nucleo familiare.

La migliore rappresentazione è giunta proprio dalle bollette di un anno fa, le quali hanno investito proprio le abitudini di consumo dell’energia di casa, dal gas – in primis – fino all’elettricità, sulla quale si sono concentrate gran parte delle alternative del riscaldamento invernale. Dalla domanda, come spesso accade, scaturisce un’offerta prima o poi iniqua, data dal rialzo dei prezzi, stabiliti perlopiù dalla legale speculazione dei mercati internazionali di scambio.

Carta solidale, blocco del bonus senza questo criterio

Carta Solidale (Foto Adobe – pensioniora.it)

La continua ridefinizione delle tariffe delle materie prime finisce per aggiungere ulteriori forze al fenomeno dell’inflazione, tanto familiare nel quadro italiano. L’inversione dei fenomeni vede il passaggio dell’erosione della spesa in rapporto all’incremento dell’indice dei prezzi. Tale divario può essere mutuato, in fondo, come il modello che rappresenta l’attuale forbice sociale, che dai consumi (come in altri ambiti) trae origine.

Pertanto, basta che le tariffe (termine aduso allo scambio globale dei fornitori) entrino nei termini del discorso dei prezzi che altre variabili aggiuntive alimentano il rapporto commerciale con gli utenti e i consumatori: in tal senso, il rientro delle vacanze in corso sta testimoniando il deficit prodotto dalla rinuncia del taglio delle accise sui carburanti da parte del governo; dunque, si riavvicina pericolosamente la soglia di tolleranza dei 2 euro al litro, in particolare modo sulla benzina.

Carta solidale, perché l’importo potrebbe essere sospeso

Carta Solidale (Foto Adobe – pensioniora.it)

In tale contesto, molti automobilisti si saranno accorti per tempo, nel corso delle vacanze, come il carburatore, a parità di importo, abbia ricevuto un’erogazione sensibilmente ridotta. Mutatis mutandis, la spesa alimentare (ma ben prima delle accise) non fa eccezione nell’articolato quadro delle difficoltà ove sono immersi migliaia e migliaia di cittadini in possesso di redditi bassissimi. Il calo del potere d’acquisto ha messo in pericolo la garanzia accaparramento dei beni essenziali.

Per scongiurare una criticità quantomai realistica, il governo Meloni ha introdotto la cosiddetta Carta Solidale, emessa da Poste Italiane su indicazione dell’INPS. No, non si tratta dell’omologa Carta Acquisti INPS, vettore degli 80 euro bimestrali. Il contributo, con la Social Card 2023, sale a 382,50 euro, ma si tratta di un importo una tantum. Niente richiesta o domanda; l’INPS ha incaricato i Comuni a far pervenire lo strumento ai nominativi inseriti nelle liste dell’ente previdenziale.

Sono percettori che sono in possesso di   un reddito annuo non superiore a 15mila euro. L’importo è spendibile per i soli prodotti alimentari di prima necessità, eccetto che per prodotti alcolici. Dallo scorso 13 giugno, le graduatorie non hanno esaurito le disponibilità delle risorse messe in campo; motivo per cui è stata aperta una nuova finestra di assegnazione. Permane però l’incompatibilità con altre prestazioni ricevute come il Reddito di Cittadinanza. Inoltre, un altro fattore potrebbe portare allo stop dell’uso delle carte: il primo pagamento effettuato oltre il 15 settembre 2023. Pertanto occorre spendere anche un primo importo parziale entro tale data.

Pubblicato da
Roberto Alciati