L’Agenzia delle Entrate è partita in quarta con le segnalazioni: inviate 800 mila lettere. Gli italiani sono già in preda alla preoccupazione: ma a chi arriveranno nello specifico?
Gli italiani devono preoccuparsi: l’Agenzia delle Entrate ha inviato 800 mila lettere. C’è una categoria di persone che sta rischiando grosso.
Pare che l’ente governativo incaricato della gestione e della riscossione delle tasse, abbia scelto di ricorrere al pugno di ferro contro tutti gli illeciti. Sono in corso dei seri provvedimenti che faranno piangere tutti coloro che sono stati scoperti.
Agenzia delle Entrate: gli italiani devono preoccuparsi
L’Agenzia stavolta colpisce tutti i possessori di Partita Iva. Ha preso di mira coloro che risultano essere titolari di posizioni ormai inattive da diverso tempo. La manovra più recente dell’istituto governativo consiste nell’eliminazione di quelle che non producono guadagno, affinché possa effettuarsi la chiusura dell’ufficio ed una sorta di pulizia.
Quest’operazione è resa possibile poiché prevista dal testo unico circa i redditi. Pare siano più di 800.000 le Partite Iva che non producono da almeno tre anni. Attualmente, per loro c’è il rischio di chiusura definitiva e repentina. Al contrario, è riservato un destino diverso ai codici aperti con l’obiettivo di organizzare delle truffe.
Riassumendo, la scelta dell’Agenzia delle Entrate mira a smaltire ed eliminare tutti i casi che potrebbero recare danno agli altri utenti. Con un comunicato ufficiale, l’Agenzia ha informato i possessori della chiusura.
Non essendo mai piacevole ricevere buste dall’Agenzia delle Entrate, ad inizio Luglio l’ente governativo ha scelto di avvisare che sarebbero partire 800.000 comunicazioni per coloro che risultano titolari di Partita Iva inattiva tra il 2019 e il 2021. La prima lettera consiste in un preavviso: se superato, questo autorizzerà la chiusura ufficiale della P. Iva.
Il discorso cambia per chi, oltre a possedere un titolo inattivo, ha degli inadempimenti nei confronti del fisco: si tratta, ad esempio, di codici aperti per poche operazioni e dunque ritenute poco oneste. A tal proposito, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato sospette numerose P. Iva, già chiuse nell’ultimo periodo. Se i sospetti saranno confermati, per loro si procederà sul penale.
Chiunque ritenga scorretta la chiusura del proprio titolo, può presentare un ricorso: tuttavia, questo non può essere fatto qualora si abbia una fideiussione di tre anni con un budget minimo di 50.000 euro.