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Naspi, in questo caso l’INPS richiede i soldi indietro

Negli ultimi giorni è balzata alla cronaca il caso di un uomo che ha dovuto restituire i soldi della NASPI all’INPS: ecco il motivo

restituzione soldi NASPI all’INPS (Foto Adobe-pensioni.it)

In Italia tutti coloro che si trovano in uno stato di disoccupazione involontaria hanno diritto alla NASPI, ovvero una indennità in forma di sussidio. La NASPi è stata introdotta nel 2015 in sostituzione di ASPI e MINIASPI e va a compensare il mancato guadagno che queste persone avrebbero conseguito continuando a lavorare ed è proporzionale al reddito da lavoro precedentemente percepito.

Nel nostro Paese esistono quattro tipi di indennità di disoccupazione: l’indennità di mobilità; NASPI; DIS-COLL e l’Indennità speciale di disoccupazione per il settore edile. Ad erogare la NASPI mensilmente è l’INPS. Proprio negli ultimi giorni è balzato alla cronaca il caso di un uomo che ha dovuto restituire i soldi della NASPI, una cifra considerevole, all’INPS…

NASPI, INPS richiede le somme erogate ad un uomo: il motivo

restituzione soldi NASPI all’INPS (Foto Adobe-pensioni.it)

Il fatto riguarda un 30enne residente in Italia che aveva trovato lavoro stabile in Svizzera. Da quel lavoro l’uomo portava a casa uno stipendio di 3.500 franchi al mese ma prima di trovare questo lavoro aveva perso quello in Italia per licenziamento e, per questo motivo, aveva fatto apposita richiesta all’INPS per la NASPI.

La domanda per la NASPI era stata accolta dell’INPS che aveva erogato ben 18mila euro anche se poi l’uomo ha trovato lavoro a tempo indeterminato. Solo per un caso fortuito che il tutto è stato scoperto dalla Guardia di Finanza: adesso l’INPS chiede la restituzione delle somme indebitamente percepite dall’uomo.

Adesso il 30enne rischia di essere citato in giudizio per indebita percezione di sussidi, indennità e aiuti di Stato. Se questo è il rischio, la certezza è che l’uomo dovrà per forza pagare 18mila euro di NASPI all’INPS, cifra che ha preso mentre, nel contempo, percepiva anche uno stipendio fisso ed un posto di lavoro in Svizzera.

Ma come è stato scoperto il “giochetto” del trentenne? Innanzitutto è da porre sotto l’attenzione la lentezza di tutta la macchina organizzativa italiana: nonostante il beneficiario della NASPI fosse stipendiato in Svizzera con un regolare contratto di lavoro, l’INPS ha proseguito a versargli un’indennità per il 2021 e 2022.

L’ammontare di questa indennità nei due anni è stata pari a 18mila euro. E solo per caso che lo Stato è venuto a conoscenza della situazione. Questo perché l’uomo è stato fermato per un regolare controllo doganale ed è risultato con un regolare permesso Svizzero di categoria B per muoversi dall’Italia alla Svizzera e viceversa. Questo genere di permesso è un permesso di lavoro che lo Stato elvetico dà a fronte di un contratto di lavoro di almeno un anno di durata.

La Guardia di Finanza, nel corso del controllo doganale, ha incrociato le varie banche dati con il risultato che l’uomo risultava beneficiario dell’indennità di disoccupazione in Italia. Solo a seguito di questo caso che si è scoperto il raggiro. Adesso l’INPS ha sospeso l’indennità NASPI per il finto disoccupato che adesso oltre a dover restituire i 18.000 euro potrebbe dover rispondere delle accuse di false dichiarazioni per prendere aiuti di Stato.

Pubblicato da
Ramona Buonocore