Se sei in torto col Fisco ora possono scoprirti così

La vita per gli evasori fiscali sta per diventare davvero molto difficile: arriva un nuovo strumento di lotta all’evasione

agenzia delle entrate
nuovo algoritmo lotta evasione fiscale (Foto Ansa-pensioni.it)

L’evasione fiscale è senza ombra di dubbio una delle piaghe più difficili da sanare della nostra società. Ogni anno il mancato pagamento di tasse e imposte, unito al lavoro a nero, provoca dei buchi enormi nelle tasche e nelle casse dello Stato italiano. Ovviamente tanto serrata quanto tanto difficile è proprio la lotta all’evasione fiscale da parte del Fisco e dell’Agenzia delle Entrate.

Proprio in questi giorni, riguardo l’argomento, è emerso un nuovo strumento di lotta all’evasione fiscale. L’Agenzia delle Entrate, su richiesta del Garante della Privacy, ha svelato come funziona il cosiddetto “anonimometro”, il meccanismo basato su algoritmi e intelligenza artificiale con cui viene operata una graduale scrematura dei potenziali profili a rischio.

Evasione Fiscale, il nuovo algoritmo dell’Agenzia delle Entrate

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nuovo algoritmo lotta evasione fiscale (Foto Adobe-pensioni.it)

Il nuovo algoritmo messo a punto dall’Agenzia delle Entrate previene i reati fiscali identificando, allo stesso tempo, i potenziali contribuenti a rischio di infrazioni tributarie. Si tratta quindi di uno strumento che permette di effettuare controlli sui conti correnti e sui dati che ha a disposizione l’amministrazione tributaria non identificando anagraficamente i soggetti, così da non violare la loro privacy.

Questo è possibile tramite l’anonimizzazione che non solo può incrociare i dati fiscali dei profili associati a movimenti incongrui con la situazione patrimoniale ma anche identificare i soggetti a rischio con “la partenza da una platea di titolari di partita Iva che operano in un determinato settore e dichiarano ricavi o compensi inverosimili alla luce di informazioni desumibili da dati disponibili come le materie prime e le spese per il personale”.

Come funziona nel dettaglio questo algoritmo? Innanzitutto si iniziano a cercare i profili a rischio, poi si fa una restrizione a campione per capire quali codici corrispondano a atteggiamenti potenzialmente rilevanti sul fronte delle infrazioni. Questa operazione è composta da 10 passaggi tutti sotto la supervisione degli operatori umani dell’Agenzia delle Entrate.

Come spiega Il Sole24 Ore, ad ogni codice univoco non anagrafico l’algoritmo dà una possibilità potenziale di comportamento teso all’evasione, e starà ai funzionari decidere in che misura approfondire l’indagine e procedere con l’analisi di confronto tra vari anni fiscali per accertare la concreta esistenza di violazioni. Si tratta dunque di un controllo a campione ben mirato che può avere il risultato di accertare sempre più a monte le infrazioni.

L’algoritmo sarà usato per tutte le operazioni dal 2017 ad oggi e per approfondire anche i controlli anti-evasione così da fare dell’Agenzia delle Entrate uno strumento sempre più mirato e meno invasivo di contrasto alla piaga dell’evasione fiscale.

Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera in cui parla proprio dell’utilità del nuovo algoritmo che servirà alla scoperta di frodi erariali considerevoli. L’anonimometro è anche sostenuto dal governo Meloni che entro il 2025 mira a ottenere l’incasso di 2,8 miliardi di euro all’anno in più dalla lotta all’evasione fiscale sulla base di un protocollo concordato con l’Agenzia delle Entrate.

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