Come entrare in Agenzia delle Entrate, ecco la possibilità che si è aperta per lavorare nella pubblica amministrazione
Come entrare nell’amministrazione pubblica e garantirsi un’occupazione sicura? Dopo anni in cui il cosiddetto posto fisso era ritenuto da molti come un inutile freno alle possibilità innumerevoli offerte dal mercato del lavoro, ora, che emergono chiaramente la precarietà di questo sistema e le conseguenze di lavori discontinui e mal pagati, il posto fisso con diritti e stabilità viene rivalutato e inseguito da molti.
È di questi giorni la discussione sugli effetti delle attività lavorative discontinue e con retribuzione basse sulla previdenza, soprattutto per le giovani generazioni, con previsioni di pensione a 71 o addirittura 74 anni e assegni mensili da fame. Prospettive non rosee che fanno riscoprire l’importanza e il valore dei diritti, della continuità e dell’importanza di retribuzione adeguate e certe per programmare un futuro che non sia da incubo.
Forse in passato il lavoro nell’amministrazione pubblica era considerato noioso e senza stimoli, un impiego da grigio travet ripetitivo e monotono. Ai giorni nostri le cose stanno cambiando, le amministrazioni pubbliche hanno modificato i rapporti di lavoro interni e richiedono sempre di più ai propri dipendenti professionalità e formazione. Ormai criteri di maggior efficienza e efficacia sono richiesti alle amministrazioni nello svolgimento delle loro funzioni.
Lavorare nell’Agenzia delle Entrate vuol dire lavorare in una delle amministrazioni più importanti della macchina statale, una di quelle in costante e veloce aggiornamento e ammodernamento. La porta principale per lavorare con l’Agenzia resta il concorso pubblico: attualmente sono due i bandi ancora aperte per l’assunzione di ben 4.500 funzionari da integrare nel personale.
I concorsi pubblicati sono due come detto: il primo per 3.970 funzionari da inserire nell’area dell’attività tributaria e il secondo per 530 unità da assumere nei servizi di pubblicità immobiliare. Per ambedue i bandi la scadenza è fissata al 28 agosto e tutti i posti messi a concorso sono a tempo indeterminato.
Per partecipare al primo (funzionari dell’area tributaria) è necessaria la laurea triennale (Scienze dell’economia e della gestione aziendale, scienze dei servizi giuridici, scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione, scienze politiche e delle relazioni internazionali, scienze economiche) o la laurea in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio.
Per entrare nei 3970 assunti occorrerà superare una prova scritta con quesiti a risposta multipla su materie che vanno dal diritto civile e commerciale a quello amministrativo, dal diritto tributario ed elementi della teoria dell’imposta alla contabilità aziendale e al diritto penale con riferimento ai reati contro la pubblica amministrazione e ai reati tributari.
Per concorrere al secondo bando (530 funzionari per i servizi di pubblicità immobiliare) occorre una laurea triennale in Scienze dei servizi giuridici o una laurea in giurisprudenza. Anche per questi candidati ci saranno prove con quesiti a risposta multipla su diritto civile, diritto amministrativo ed elementi di diritto processuale civile, diritto tributario e diritto penale.
La trasmissione della domanda di partecipazione va effettuata esclusivamente per via telematica collegandosi al portale inPA dopo registrazione. Per inviare la domanda serve l’autenticazione con Spic, Cie e Cns ed è necessario munirsi di una PEC per le comunicazioni ufficiali. Ricordiamo la scadenza è il 28 agosto entro le 23,59. Mentre indicazioni sulle prove scritte saranno fornite ai candidati già il 4 settembre sul sito dell’Agenzia delle Entrate e sul portale inPA.