Nuove truffe e furti ai danni dei clienti delle banche, per loro i rischi ci sono anche quando prelevano degli sportelli
Non mancano mai nei resoconti giornalisportestici i resoconti di truffe e raggiri ai danni di consumatori, pensionati, cittadini alle prese con le faccende quotidiane dalla risposta alla corrispondenza elettronica al saldo di una bolletta, dalle compere al supermercato al prelievo presso uno sportello bancomat. Proprio in queste circostanze si hanno periodicamente furti e rapine, ma non sono poche le truffe effettuate da abili criminali elettronici.
Il rischio di truffe al momento del prelievo allo sportello non è solo una leggenda metropolitana, è un pericolo concreto che ci corre con una distrazione o con una leggerezza che può costare cara. Non è un caso, se si consiglia sempre di controllare e verificare con attenzione gli sportelli automatici e i loro dintorni prima di effettuare un prelievo, nonché di rinunciare se si vede qualcosa di strano.
Nei giorni trascorsi è tornata al centro della cronaca proprio una tipica truffa al bancomat. Si tratta della truffa dello skimmer, l’apparecchio elettronico in grado di clonare i dati contenuti nella banda magnetica delle carte. Una volta ottenute queste informazioni i criminali possono duplicare la carte con semplicità e utilizzare la copia per fare prelievi dal conto corrente della vittima.
L’apparecchio elettronico è inserito dai truffatori nella fessura dove infilare la carta, trattiene il bancomat per qualche secondo in più del necessario, il tempo utile per duplicare i dati riservati. L’operazione di prelievo svolta dal cliente della banca non si conclude, purtroppo è avvenuta la registrazione delle informazioni riservate. In questi casi non ci si accorge immediatamente del raggiro e ci si rende conto del furto dal conto solo successivamente a giochi conclusi.
Questo è successo nelle settimane passate in diversi casi a Roma, dove diverse persone hanno denunciato la scomparsa di somme ingenti dal loro conto corrente. La tecnica per compiere la truffa è sempre la stessa: i dati riservati della carta di credito, della ricaricabile o del bancomat sono replicati proprio al momento del prelievo, senza alcun sospetto della persona che tenta di prelevare coinvolta.
Solo dopo diversi giorni la vittima si rende conto del furto di denaro e scatta la denuncia alla polizia postale che conferma la truffa che si aggiunge a diverse altre segnalazioni di furti simili.
A Roma varie denunce hanno portato all’arresto di truffatori in possesso di decine di carte di credito clonate e pronte per l’utilizzo, con molte altre pronte per essere usate con dati di nuove vittime ignare. Denunciare l’accaduto è la prima cosa da fare appena ci si rende conto della furto. Purtroppo scoprire lo skimmer al momento del prelievo non è semplice, comunque è buona regola non prelevare se si nota qualcosa di sospetto allo sportello automatico.
Per ottenere il rimborso dalla banca occorre immediatamente inviare una raccomandata all’istituto bancario contestando l’addebito per la cifra sottratta, allegando la denuncia del fatto effettuata alle forze dell’ordine. In più va inviato l’estratto conto in copia ai Servizi interbancari, con copia del documento, della contestazione alla banca e della denuncia alle forze dell’ordine. In circa 15 giorni si possono riavere i soldi sottratti anche se le banche richiedono le prove dell’azione fraudolenta.