Chiarimenti da parte dell’Inps sull’Assegno unico e universale difforme, che cosa succede in questa situazione
Nelle settimane scorse l’Inps aveva comunicato nelle novità non particolarmente piacevoli per quanti avevano presentato una documentazione Isee (Indicatore situazione economica equivalente) difforme, cioè non corrispondente ai dati già in suo possesso per irregolarità o omissioni nelle informazioni fornite. Non certo una prospettiva incoraggiante, infatti dalle competenze del mese di settembre, la comunicazione di un Isee difforme comporta l’attribuzione di un assegno al minimo consentito dalla norma.
In altre parole alle famiglie con documentazione DSU (Dichiarazione sostitutiva unica) non corretta o incompleta o con inesattezze l’importo dell’Assegno unico viene erogato dall’Inps nella misura minima pari a circa 54 euro per figlio, questo fino all’invio di una correzione. La notizia era giunta con il messaggio Inps numero 2856 del 1 agosto 2023. Ma a modificare questa notizia poco rassicurante è arrivata un altro messaggio.
Con il messaggio numero 2913 del giorno 8 agosto 2023 l’Inps ha corretto almeno parzialmente quanto precedentemente indicato. Infatti tenuto conto delle difficoltà e delle chiusure che le famiglie possono incontrare durante il periodo estivo per regolarizzare la propria situazione, l’Inps ha deciso che il pagamento della prestazione con importo al minimo di legge avverrà soltanto a partire dalla mensilità di novembre 2023.
Quindi i nuclei familiari possono sfruttare il maggior tempo a loro disposizione per regolarizzare la loro posizione. Infatti la correzione dell’Isee da parte delle famiglie può avvenire entro il termine di validità della stessa DSU dalla quale siano derivate le irregolarità (31 dicembre dell’anno di invio della stessa DSU), sia spedendo una nuova Dichiarazione sostitutiva, sia con documentazione che giustifichi le difformità.
Quindi in presenza di errori o difformità non giustificate l’Inps continuerà a erogare l’Assegno unico, ma qualora non vengano risolte, a partire dal mese di novembre il pagamento avverrà esclusivamente per gli importi minimi. Gli utenti interessati dalle verifiche saranno comunque contattati direttamente dall’Inps con mail e messaggi e si avrà quindi del tempo per poter correggere le difformità.
Ciò vuol dire che la situazione emersa dovrà essere corretta e risolta per evitare che dal mese di novembre l’erogazione sia ridotta. A tal fine si potrà procedere autonomamente inviando attraverso i canali telematici i documenti richiesti, oppure la correzione della documentazione inviata precedentemente potrà avvenire con la consulenza del Caf se è stato quest’ultimo a inviare l’Isee.
Ma come correggere la posizione non corretta emersa da verifiche Inps? L’anomalia o omissione può essere corretta entro il 31 dicembre dell’anno nel quale è stata inviata la DSU mediante le seguenti procedure:
Quindi eliminare le irregolarità emerse diventa necessario per mantenere il diritto all’importo spettante senza riduzioni al minimo, tenendo presente le comunicazioni dell’Inps via mail, via pec e tramite sms.