Cosa spetta quando nasce un figlio? Esiste ancora il bonus bebé o è stato completamente abolito? L’INPS pubblica le tabelle
Da gennaio 2022 ci sono stati cambiamenti importanti per le famiglie che percepivano dei bonus per i figli. Infatti il bonus mamma domani, richiedibile dal settimo mese di gravidanza, il premio alla nascita e tutti gli assegni al nucleo familiare sono stati inglobati dal più recente assegno unico, che ha iniziato a produrre i suoi effetti a marzo 2022. Alla scadenza di un anno, i beneficiari non hanno dovuto replicare la domanda, ma semplicemente inviare nuovamente l’ISEE in corso di validità, entro il 28 febbraio, per poter ottenere quello che gli spetta realmente in base alla composizione ed al reddito del nucleo familiare.
Se l’ISEE durante l’anno varia, il titolare della richiesta è obbligato a comunicare all’INPS le variazioni. Pena il ricalcolo del beneficio, e solitamente non in maniera favorevole. Difatti, da controlli sugli ISEE per l’assegno unico, stanno emergendo sempre più domande con ISEE difforme o comprensivo di omissioni. E l’INPS a quel punto richiede che l’indicatore di reddito del nucleo familiare venga nuovamente inviato. L’assegno unico è valido dal settimo mese di gravidanza fino al 21esimo anno di età di un figlio studente. Cosa fare quando nasce un bambino.
La determinazione dell’importo per l’assegno unico dipende da diversi fattori. I cui più importanti sono l’ISEE e la composizione del nucleo familiare. Dunque quando nasce un bambino, appena è disponibile il codice fiscale, l’INPS deve applicare delle correzioni all’ISEE precedente. Se il nucleo familiare rimane con lo stesso reddito, e si aggiunge un figlio a carico, l’ISEE scende, e l’importo dell’assegno unico sale. In particolare se il figlio non è il primo e neanche il secondo. Per le cosiddette famiglie numerose è prevista una maggiorazione supplementare a figlio.
Il documento ISEE è importante per stabilire l’importo dell’assegno unico. Ma questo beneficio ha una caratteristica nuova: è universale. Ciò significa che viene erogato, su domanda specifica, a tutte le famiglie con figli (Indistintamente nati, adottati o affidati). La discriminante è l’importo. Ciò significa che più l’ISEE è basso è più l’importo dell’assegno unico è alto. Se l’ISEE supera i 40mila euro, o se non viene consegnato affatto, la famiglia avrà diritto alla cifra minima, che lo scorso anno corrispondeva a 50 euro a figlio, mentre da quest’anno c’è stato un leggero aumento. Se il figlio è il primo, anziché fare la correzione per la domanda dell’assegno unico, essa dovrà essere compilata tout court.
Quando nasce un figlio senza dubbio si ha bisogno di aiuti economici. Vestiti, pannolini, passeggino, omogeneizzati, e tante altre spese. Per questo è bene fare quanto prima possibile la richiesta per l’assegno unico, che garantisce un sostegno economico mensile per 12 mensilità. Se non si presenta l’ISEE, o se l’ISEE supera i 40mila euro, si avrà diritto alla quota minima dall’INPS, che corrisponde a 54,1 euro al mese.
Se il neonato è superiore al secondo, dunque dal terzo figlio a carico in poi, si ha diritto ad una maggiorazione mensile di 16,2 euro, arrivando a 70,3 euro. Se poi la madre ha un’età inferiore a 21 anni, si può ottenere una quota supplementare di altri 21,6 euro, arrivando a 91,4 euro al mese per il neonato. Ovviamente fino a che la madre non compie i 21 anni.