L’assegno unico potrebbe essere ridotto al minimo per coloro che hanno apportato omissioni o difformità all’ISEE
Facciamo un passo indietro. L’assegno unico ed universale è una misura a vantaggio di tutte le famiglie italiane con figli – e da questo il termine universale – che ne abbiano fatto domanda. Il bonus gestito ed erogato dall’INPS ha visto i natali nel marzo 2022, mese in cui sono iniziati i pagamenti. Dal gennaio precedente gli altri bonus per i figli, compreso il bonus bebè, il bonus mamma domani, e gli assegni al nucleo familiare, sono stati soppressi in virtù di questo nuovo beneficio che li ha inglobati tutti. Solo il bonus asilo è sopravvissuto.
L’assegno unico viene erogato a tutte le famiglie che ne fanno domanda. I figli devono essere a carico. Dunque minorenni, o studenti universitari fino ai 21 anni. Il limite di età non è valido per i figli disabili. Possono usufruire dell’assegno unico tutte le famiglie con figli a carico indipendentemente se essi siano nati, adottati o in affidamento presso la famiglia. Per poter rendere la domanda più esaustiva, si deve inserire l’ISEE del nucleo familiare. Esso serve a conteggiare l’importo dell’assegno unico, aumentato rispetto al minimo, che corrisponde a poco più di 50 euro per figlio al mese.
Assegno unico ed ISEE, cosa succede a chi lo ha sbagliato
È fondamentale che l’ISEE in corso di validità corrisponda appieno al quadro reale del nucleo familiare. Per fare ciò il richiedente deve compilare la DSU, la dichiarazione sostitutiva unica, in cui vengono richiesti non solo i dati anagrafici di tutto il nucleo familiare, ma anche redditi e proprietà, sia mobiliari che immobiliari. In esse rientra anche la giacenza media del conto corrente ed il saldo al 31 dicembre dell’anno precedente. L’ISEE, nel caso in cui durante l’anno in corso varino le condizioni reddituali, deve essere aggiornato, inviando specifica comunicazione all’INPS.
Nel caso in cui dai controlli emergano delle difformità, il beneficiario potrebbe vedersi ridurre sostanzialmente l’importo. Anche se ci sono omissioni nella presentazione. L’INPS ha comunicato che le richieste con ISEE difforme o che contiene omissioni inizieranno ad essere ridotte all’importo minimo dal mese di novembre. Se il beneficiario intende rettificare la situazione, deve presentare una nuova DSU da cui emerge un nuove ISEE. Gli importi per l’assegno unico verranno corretti a partire dal giorno successivo la scadenza della vecchia DSU. Questo in realtà è uno spostamento in avanti. Date le vacanze estive i controlli stanno andando a rilento. Altrimenti gli ISEE non conformi sarebbero già stati ‘pizzicati’.
Gli arretrati ed i conguagli
Nel frattempo, mentre l’INPS controlla gli ISEE per l’assegno unico, che stanno richiedendo non poco lavoro supplementare, alcune famiglie ancora attendono i conguagli e gli arretrati sulle mensilità percepite con importo errato. Difatti chi non ha presentato entro il 28 febbraio scorso l’ISEE in corso di validità si è visto sospendere il beneficio fino a che l’indicatore del reddito non sia stato inviato. Se questo è accaduto entro il 30 giugno dello stesso anno, i beneficiari hanno diritto a percepire gli arretrati dal mese di marzo.