Ci potrebbero essere delle interessanti novità per quanto riguarda la questione della cessione dei crediti, di che si tratta
Il Superbonus, la discussione misura di agevolazione fiscale sui lavori edilizi di ammodernamento e ristrutturazione, torna al centro della discussione dopo gli sviluppi delle ultimi giorni, legati al cosiddetto decreto Omnibus. Infatti pur non prevedendo interventi diretti sul bonus, alcuni provvedimenti decisi dal governo potrebbero determinare uno sblocco dallo stallo in cui versano le cessioni dei crediti, necessari al Superbonus.
Infatti finora il problema della cessioni dei crediti rimane irrisolto, nonostante alcuni segnali positivi da parte degli istituti di credito e delle banche (Poste italiane ha annunciato che riaprirà le cessione dei crediti a partire dal mese di ottobre 2023). Si stima che fino al giugno 2023 i crediti incagliati relativi al Superbonus ammontano a circa 30 miliardi di euro. A farne le spese quanti (imprese, condomini e famiglie) non hanno liquidità sufficiente per proseguire e completare i lavori.
Cessioni dei crediti si riparte?
A determinare lo sblocco della cessione dei crediti potrebbe essere la discussa tassa sugli extraprofitti, che potrebbe spingere le banche ad accettare l’acquisizione dei crediti fiscali. Secondo specialisti del settore della gestione dei crediti la tassazione sugli extraprofitti potrebbe avere effetti inattese proprio sulla questione della cessione dei crediti.
Soprattutto le banche tradizionali (gli istituti di credito, casse di risparmio eccetera) e di secondo livello che hanno attivato il conto trading mediante il quale i correntisti possono effettuare la quarta cessione dei crediti. Si riapre il mercato delle ricessioni dei crediti da banche a correntisti con l’approssimarsi delle scadenze di pagamento delle imposte da parte dei correntisti. Un mercato che è abbastanza sicuro per i correntisti che comprano i crediti dalle loro banche di riferimento.
Agenzia delle Entrate ha stabilito, con un recente manuale di utilizzo della piattaforma telematica della cessione dei crediti, che tutti i crediti fiscali non tracciabili possono essere oggetto di quarta cessione ai correntisti. Il procedimento consiste nel ritiro del credito da parte della banca e ogni 3 mesi le imprese clienti che devono pagare gli F24 lo effettuano attraverso la piattaforma per i l crediti da loro acquistati.
Quindi le banche, nel periodo di pagamento delle imposte, potrebbero essere più interessate all’acquisto dei crediti. In più c’è un’altra considerazione molto importante da fare: i ricavi che derivano dal trading dei crediti fiscali dei bonus edilizi non sono coinvolti dalla nuova imposta sugli extraprofitti e quindi potrebbero essere interessanti per le banche.
Dettagli sulla situazione
In altre parole, le banche non pagheranno tasse sugli extraprofitti dai guadagni avuti rivendendo i crediti fiscali, in quanto non si tratta di guadagno da interesse ma da margine del ricavato. Questa novità in qualche modo imprevista, potrebbe sbloccare la situazione per movimentare il mercato dei crediti e spingere le banche a riavvicinarsi all’acquisizione dei crediti.
Si tratta di una prima spinta per una situazione che coinvolge imprese condomini e famiglie in difficoltà e che si trascina da molti mesi ormai. Un primo passo per una soluzione complessiva al problema con un provvedimento ad hoc da parte del governo, direttamente sulla questione del Superbonus.