In quali casi si può saltare la fila al pronto soccorso

Come si salta la fila al pronto soccorso, ecco la possibilità esistente in alcuni ospedali, è una soluzione?

codici accesso
Pronto soccorso (Foto Adobe – pensioniora.it)

Chi accede al pronto soccorso sa che a meno non si tratti di situazioni estremamente urgenti, sarà costretto ad attese interminabili. Ore prima di ricevere una visita e avere una diagnosi o cura del proprio problema di salute. Al pronto soccorso si ricorre se si necessitano cure urgenti e si accede direttamente o mediante autoambulanza.

L’accesso vero e proprio avviene dopo una rapida valutazione (triage) di priorità e di urgenza in base alla gravità che classifica gli accessi secondo dei codici di colore che regolano le visite e quindi i tempi di attesa. Quindi se si sceglie di andare al pronto soccorso per un trauma leggero, per una ferita non grave, per un malessere non meglio specificato, possono passare interminabili ore prima di un controllo.

Pronto soccorso le attese dei pazienti

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Pronto soccorso (Foto Adobe – pensioniora.it)

A questo punto va ricordato che andare al pronto soccorso senza una valida motivazione ha dei costi, infatti un accesso non appropriato comporta il pagamento di un ticket di 25 euro circa per la visita. Come accennato la valutazione iniziale serve per assegnare il codice, quindi per avere un’indicazione del tempo da aspettare. Per il colore si tiene conto dello stato di salute generale, dell’esistenza di un problema, del rischio di un peggioramento e di un eventuale percorso di cura.

Altri elementi importanti che vengono considerati nel triage sono l’età del paziente, il livello di dolore, la presenza di disabilità o di fragilità. Ma sono considerate anche condizioni organizzative del pronto soccorso e del contesto locale. I colori di codice sono:

  • bianco, situazione non critica, minima rilevanza clinica, accesso non urgente entro 240 minuti;
  • verde, situazione poco critica, urgenza minore, prestazioni diagnostiche semplici, accesso di bassa priorità, accesso entro 120 minuti;
  • azzurro, urgenza differibile, condizione stabile senza apparente rischio evolutivo, prestazioni complesse, accesso entro 60 minuti;
  • arancione, urgenza, rischio compromissioni funzioni vitali, rischio evoluzione grave della condizione, accesso entro 15 minuti;
  • rosso, emergenza, interruzione o compromissione di una o più funzioni vitali, accesso immediato.

Come si vede le attese sono brevi sono nei casi più gravi e il rischio di attese lunghissime per i codici bianchi e verdi è molto concreto. Quindi rivolgersi al pronto soccorso nella speranza di ricevere una diagnosi o una cura per un problema non grave non sempre è una soluzione efficace.

La soluzione introdotta

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Pronto soccorso (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il Policlinico di Zingonia in provincia di Bergamo ha introdotta una soluzione che sta già facendo molto discutere. Chi si rivolge alle emergenze per traumi leggeri, piccole medicazioni, distorsioni o patologie non gravi in genere può saltare la fila pagando un ticket di 149 euro, al quale andrebbe ad aggiungersi il costo eventuali altri esami specialistici.

Un modo, secondo l’ospedale bergamasco, di alleggerire la pressione sul pronto soccorso locale, di quanti vi si rivolgono per prestazioni non urgenti. ma in questo modo si allontano anche quanti pur in presenza di problemi non gravi, da valutare da un medico, non possono permettersi una spesa di 149 euro più il ticket di altri approfondimenti specialistici. Quindi pazienti di serie B e di serie A.

Non la soluzione ai limiti della sanità pubblica, non un potenziamento delle risorse materiali e di personale nei punti di pronto soccorso, con il potenziamento della medicina di emergenza, ma una scrematura sulla base della possibilità di spendere. Preferendo un sistema di stampo americano, assicurativo. Non una diversificazione dei presidi sanitari locali per prendere in carico i pazienti meno gravi in alcune strutture e le urgenze in altre, ma un costo da pagare, l’ennesimo, per essere curati.

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