Alcuni cittadini che vogliono continuare a percepire lo stesso importo dell’assegno unico dovranno inviare una nuova DSU entro la fine dell’anno
Si ponga il caso di un cittadino che percepisca già dal 2022 l’assegno unico. Ad un certo punto gli arriva una comunicazione dall’INPS che richiede una nuova DSU per fare un nuovo calcolo ISEE e stabilire un nuovo importo per l’assegno unico. Cosa è successo? Nell’ultimo periodo l’INPS sta effettuando numerosi controlli sulle autodichiarazioni circa il reddito del nucleo familiare ai fini ISEE. Da questi è emerso che ci sono numerose difformità tra i dati reali e quelli dichiarati.
Si ricorda che accedere ad un bonus cui non si ha diritto è un reato di appropriazione indebita nei confronti dello Stato. Quando si tratta di documentazione burocratica possono intervenire frequentemente degli errori o delle dimenticanze. Per cui l’INPS dà la possibilità al contribuente di correggere la vecchia dichiarazione e di proporne una nuova con un ricalcolo dell’importo per l’assegno unico.
Entro la fine dell’anno, i contribuenti che sono stati pizzicati con una DSU non conforme, dovranno far rielaborare il documento ad un CAF, o correggerlo egli stesso. Pena la vanificazione della presentazione degli ISEE, e dunque l’erogazione dell’importo minimo per quanto riguarda l’assegno unico.
La DSU, ovvero la dichiarazione sostitutiva unica, è un documento che serve a stabilire tutte le proprietà e i beni di un nucleo familiare. l’ISEE ha più o meno la stessa finalità, per poter essere poi utilizzato per accedere ad agevolazioni, facilitazioni e bonus dal settore pubblico. Tuttavia i due documenti, anche se hanno una finalità simile, non sono la stessa cosa.
La DSU, ovvero la dichiarazione sostitutiva unica, è un documento propedeutico alla conoscenza del valore ISEE del nucleo familiare. È a tutti gli effetti un documento ufficiale riportante i dati relativi al nucleo familiare. Essi possono variare dai dati anagrafici ai redditi dei vari componenti, alle proprietà mobili ed immobili di tutti i membri della famiglia. Parte della dichiarazione sostitutiva unica è un autocertificazione, valida a tutti gli effetti secondo la legge di snellimento burocratico.
Un’autodichiarazione è una responsabilità che ricade interamente sul contribuente. In caso di dichiarazioni mendaci è previsto anche l’arresto. l’ISEE è il documento elaborato da un CAF, un patronato, o un professionista, in conseguenza ai dati riportati nella dichiarazione sostitutiva unica. A differenza di quest’ultima, l’ISEE non può essere compilato autonomamente. Se i dati di partenza sono errati, lo sarà anche il certificato ISEE.
Dunque è cura del richiedente inserire i dati quanto più precisi e dettagliati possibili. Nel caso in cui l’INPS segnalasse delle difformità tra la DSU e i dati a propria disposizione, si può procedere in diversi modi. Se ci si accorge che l’errore è effettivamente veritiero, si può in prima battuta correggerlo in prima persona tramite il servizio on-line. Altrimenti, se l’errore è stato elaborato dal CAF, ci si può recare presso lo stesso ufficio e pretendere che esso venga corretto con effetto retroattivo, per poter ottenere l’assegno unico con importo adeguato.
Nel caso in cui i dati a conoscenza dell’INPS siano errati, come ad esempio rapporti di lavoro cessati, si deve produrre adeguata documentazione ed inviarla direttamente all’ente di previdenza sociale. Tutto questo deve essere fatto perentoriamente entro il 31 dicembre 2023. In caso contrario l’assegno unico si trasformerà nell’importo minimo.