Ritiro in pensione a 74 anni per gli under 35, saranno mandati in pensione con meno di 1000 euro al mese
L’Italia è da sempre considerato un paese di anziani in quanto l’età pensionabile si allunga sempre di più con importi pensionistici irrisori per una vita fatta di sacrifici, motivo per cui i giovanissimi migrano all’esterno in cerca di soluzioni a lungo termini molto più vantaggiosi di quello che la nazione ha da offrire. In questo prospetto arriva la nuova sentenza: per gli under 35 l’età pensionabile per arrivare almeno al 1000 euro è a 74 anni per diversi fattori. Uno di questi è senza ombra di dubbio la discontinuità lavorativa tradotta in versamenti bassi di contributi, motivo per cui l’unica opzione per ritirarsi dal lavoro è che avvenga per vecchiaia.
Secondo le statistiche riportare i giovani under 35 potranno congedarsi dal lavoro arrivati all’età di 66 anni per ricevere una pensione di circa 900 euro lordi, tuttavia per ritirarsi definitivamente si deve maturare necessariamente un assegno che sia pari al 3 volte circa superiore al minimo concesso quindi si addizionano altri anni arrivano 70 anni, per avere un minimo di 950 euro lordi se invece si desidera arrivare almeno al 1000 euro netto si dovrà attendere i 74 anni.
In definitiva questo vuol dire che per ritirarsi in pensione saranno necessari almeno 52 anni di lavoro, mettendo in conto però la discontinuità dei contratti di lavoro e i contributi a part time che valgono di meno, infatti per avere un anno pieno di contributi, un lavoratore part time ne deve terminare almeno due. Per coloro invece che sono lavoratori autonomi e quindi partita IVA alla soglia dei 74 anni potranno accedere al pensionamento con una cifra di 1128 euro netti, e per il pre-pensionamento potrà avvenire intorno ai 69 anni avvalendosi di altri incentivi come il riscatto della laurea.
In merito a queste disuguaglianze, si sta cercando di attivare lo sgravio del 100% sui contributi versati per gli under 35. Questo perché a distanza di tempo sarà sempre più sale la differenza dei diversi redditi, e impone a chi ha un bilancio economico molto basso la continuazione del lavoro per 3 se non addirittura di 6 anni in più rispetto ai colleghi che hanno una situazione lavorativa e di reddito differente.