Il parlamento regionale ha approvato l’incentivo che favorisce l’iscrizione dei più giovani alle attività sportive. Ecco dove è accaduto e come richiederlo
Milioni di italiani si stanno avviando alle partenze. C’è chi ha preso il largo già dal primo weekend del mese in corso; le prime attività commerciali hanno iniziato a salutare i clienti per la pausa estiva e per l’arrivederci alle porte di settembre; chi ancora non è partito approfitta di una giornata al mare nel fine settimana, producendo i tradizionali deserti urbani dell’agosto delle grandi città.
A livello strettamente pratico, le vacanze si strutturano inizialmente in tre ambiti principali: la preparazione, la partenza, la permanenza. Il rientro (che potrebbe definirsi una quarta fase) entra di fatto nel novero del ritorno in città. La preparazione comporta tanto la sistemazione, il “censimento” dei bagagli, quanto l’ottenimento di uno status di tranquillità durante la propria assenza: dunque, è bene pagare tutte quelle bollette che sono in scadenza durante la vacanza, ed eventuali debiti col Fisco che complessivamente possono dare seri problemi al ritorno.
Certo, le preoccupazioni connesse con la vacanza sono connesse altresì alle proprie condizioni fisiche. Non manca chi, avendo organizzato un complesso viaggio con percorsi che sollecitano il fisico, impegna le settimane antecedenti alla partenza con un’intensa preparazione fisica. Oppure, il trasferimento di due settimane o più, fuori porta, non costituisce affatto un limite alla personale passione di sport.
In fondo, in questi ultimi anni, anzi, occorrerebbe dire con l’apice trasmesso dall’emergenza sanitaria da Covid-19, si è registrato un intensificarsi dell’attività fisica, più o meno dilettantistica, da parte di molte persone comuni. Da un lato, lo sport ha avuto e ha tutt’ora la funzione di esorcizzare la sedentarietà prodotta da attività di lavoro da remoto, od anche da un eccesso di spostamenti motorizzati o dalla scarsa motilità tipica degli uffici.
Per fortuna sta avanzando, negli ultimi anni, una cultura salutistica che sta riportando le persone nelle strade, nei parchi, nei campi sportivi, oppure nelle più fredde palestre, ma con la medesima possibilità di socializzare e intrecciare piacevoli relazioni di condivisione. Parallelamente, questa passione viene trasmessa ai figli, se non altro per i riconosciuti effetti benefici sul corpo che produce lo sport sin dai primi anni di vita.
Per questa ragione, le agende di molte famiglie sono sature di appuntamenti che vanno dal basket al calcetto, dal corso di danza a quello di arti marziali. Per dare un ulteriore impulso alla buona pratica, la Regione Sicilia ha approvato una sorta di bonus sport per i soggetti dai 6 ai 16 anni, in possesso di un ISEE fino a 12mila euro. L’incentivo è pari a 50 euro e può essere speso in tutte le strutture sportive, comprese le palestre e le società sportive. Il parlamento regionale ha stanziato, per questo primo anno di sperimentazione, la somma di 1 milione e 300 mila euro, da destinare all’incirca tra i 2mila e gli 8mila ragazzi. La domanda per il bonus si può presentare sul sito dedicato ad “Avvisi e bandi” del governo.