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Quanto guadagna un insegnante d’estate con le scuole chiuse

Ecco quanto percepisce un docente scolastico nei mesi estivi, quando gli istituti sono chiusi, in attesa del nuovo anno di lezioni. I numeri

Stipendi nella scuola (Foto Adobe – pensioniora.it)

Quella della scuola italiana è una tradizione. Innanzitutto, si sta parlando della scuola pubblica di questo Paese. Per parlarne, in effetti, occorre attingere ad un corollario della “tradizione” scolastica; parola, questa, che non sempre è in grado di fare rima con innovazione. Eppure, l’impianto della formazione culturale nazionale detiene antiche ed apprezzate origini, decantate anche nella tradizione dei romanzi della letteratura italiana.

Inoltre, non si può omettere il progresso pedagogico di cui la scuola italiana dell’infanzia si è fatta carico già diversi decenni fa grazie all’intuizione di esimie personalità come Maria Montessori, la quale ha rivoluzionato il rapporto tra la comunicazione del bambino e il processo di formazione e di apprensione. Questi studi avanguardisti hanno ricevuto quelli che sono tuttora gli elogi dei sistemi scolastici di mezzo mondo.

Lo stipendio di un insegnante d’estate con le scuole chiuse

Stipendi nella scuola (Foto Adobe – pensioniora.it)

Per passare da un estremo all’altro, l’università rappresenta l’altro fondamentale baluardo del sistema dei cittadini di domani. Molti istituti universitari (intendendo facoltà pubbliche) sono stabilmente inclusi nelle classifiche delle eccellenze internazionali, accanto o superando persino gli importanti college di provenienza anglosassone. Ma come in tutte le cose c’è un “però”; e qui si apre un distinguo di ben ampio respiro.

Partendo dalla fine del percorso di istruzione, cioè dalle università, gli istituti italiani producono un numero di laureati al sotto della media europea. Tornando invece all’esordio del percorso, tra l’eccellenza espressa dalla scuola dell’infanzia fino all’università, si colloca una voragine qualitativa che rappresenta una vera e propria emergenza politica (di cui la classe politica, espressa dai governi degli ultimi decenni, non è stata pienamente consapevole).

Ecco il guadagno di un insegnante nel periodo estivo

Stipendi nella scuola (Foto Adobe – pensioniora.it)

È inutile nasconderlo: sono note le criticità di ordine qualitativo, organizzativo, finanziario e addirittura logistico che caratterizzano gli istituti appartenenti a scuole elementari, medie e superiori – per utilizzare termini oramai inghiottiti dal burocratese. Le vicissitudini della scuola, certamente, investono in primis le generazioni di studenti che debbono scontrarsi con un diritto allo studio ad intermittenza; ma i soggetti colpiti non sono soltanto loro.

Ebbene, anche gli insegnanti sono colpiti nella loro missione da un trattamento che li pone spesso a contare su pochi mezzi e scarse risorse retributive. Ancora una volta, inferiori alle medie internazionali. Eppure, il personale scolastico, in fondo dipendente del Ministero dell’Istruzione, è pari ad un esercito militare, composto da migliaia di professionisti. Soltanto lo scorso anno, nella maratona sui rinnovi dei contratti di lavoro, soprattutto nell’ambito della Pubblica Amministrazione, sono state inserite importanti rivalutazioni sugli stipendi del personale scolastico.

Nel corso del mese di agosto, tra l’altro, è stato applicato sul cedolino dei prof il taglio del cuneo fiscale contributivo, sia per i contratti a tempo indeterminato sia ai contratti a tempo determinato del personale ATA. Ciò ha significato un taglio del 7% per le retribuzioni lorde sotto i 1.923 euro al mese, e del 6% per i dipendenti che guadagnano fino a 2.692 euro lordi mensili. Inoltre, si è aggiunta l’integrazione una tantum pari all’1,5% dello stipendio, fissata con la Legge di Bilancio 2022.

Pubblicato da
Roberto Alciati