Diversi utenti stanno ricevendo vari avvisi di pagamento del tutto inaspettati, dopo l’adesione a questa iniziativa dell’Istituto. Ecco perché non posso opporsi
Il primo weedend di partenze è appena passato e ha messo in moto milioni di italiani in vacanza, nella direzione delle località marittima, ma non solo. Sono arrivati i primi “bollini rossi” della Polizia Stradale, i primi maxi ingorghi in prossimità dei caselli autostradali e delle uscite nelle località più gettonate. Insomma, si è attivata la prima corrente di stress che caratterizza la canonicità del mese d’agosto, ad ogni anno.
Certo, il graduale processo di svuotamento delle grandi città non è stato ottenuto col solo contributo degli stessi automobilisti in ferie; i vacanzieri hanno cominciato a riversarsi presso le stazioni ferroviarie e gli aeroporti, producendo l’altrettanta affollamento scaturito dalla contingenza degli arrivi esteri e nazionali. Nonostante tutto, questo apparente sacrificio viene facilmente portato avanti nella prospettiva del relax che aspetta per qualche giorno la famiglia o le singole persone, una volta che anche la routine si è presa una pausa.
Nuovo messaggio dall’INPS, quali avvisi stanno arrivando
Certo, per vivere una vacanza tranquilla, occorre impegnarsi in tal senso prima della partenza, non durante la permanenza fuori città. Tutto dipende dai giorni che si avvicinano alla partenza: per non avere brutte sorprese, è bene preparare per tempo i bagagli, sì, ma è anche importante, eventualmente, pagare una bolletta di un’utenza, pervenuta, soltanto pochi giorni prima del grande giorno, senza attendere il termine della scadenza, col rischio di rientrare dalle vacanza con un’utenza domestica staccata.
In un certo senso si può dire la stessa cosa, circa i debiti con la Pubblica Amministrazione e gli obblighi di legge. È sicuramente sin troppo facile raccomandare che il pagamento del bollo auto e della polizza assicurativa sia rinnovato prima di accedere il motore del proprio veicolo, e prima che si corra il rischio di incontrare un posto di blocco delle forze dell’ordine che ne accertino la contravvenzione.
Nuovo messaggio dall’INPS, quali pagamenti sono richiesti
Similmente, se viene recapitata una cartella esattoriale o un’intimazione di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, è bene prenderla immediatamente sul serio. Anche perché, di questi tempi (già molto strani), si potrebbe incappare in una non rara anomalia del sistema. Certo, molti italiani, detentori di debiti con lo Stato, contratti tra il 2000 e il 2015, degli importi sopra i mille euro e fino a 3mila euro, hanno aderito entro il 30 giugno 2023 al piano di rottamazione delle cartelle esattoriali: la cosiddetta Rottamazione quater.
Essi hanno approfittato del piano di sconto di interessi e sanzioni del debito, oltre ad un comodissimo piano di rateazione. Ma nuove intimazioni stanno pervenendo ai domicili proprio di colore che hanno sottoscritto la pace fiscale con l’erario. Eppure, non si tratta di debiti diretti dell’Agenzia, bensì importi dovuti all’INPS. Gli avvisi, infatti, sono avvisi INPS. L’ipotesi di questo apparente disguido è che l’ente previdenziale non abbia acquisito la sottoscrizione della rottamazione da parte del contribuente. Una seconda ipotesi è che l’Istituto abbia inviato queste comunicazioni perché la tipologia di debito non è inclusa nella sanatoria. Inoltre, gli avvisi che stanno raggiungendo alcuni cittadini impongono il pagamento entro 15 giorni. Pertanto, l’imperativo è non rimandare.