L’Imu si paga se vivi in una casa in comodato d’uso?

L’IMU deve essere pagato nel caso in cui si vive in una casa in comodato d’uso? Rispondiamo a questa domanda

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imu casa data in comodato d’uso (Foto Adobe-pensioni.it)

L‘IMU, ovvero l’imposta sul possesso di beni immobiliari, è una tassa che fu istituita dal governo Monti nel Dl Salva Italia. La tassa riguarda fabbricati, terreni agricoli e aree fabbricabili: gli italiani che possiedono quindi una di queste proprietà sanno che dovranno pagare questa tassa.

Le varie aliquote dell’IMU sono decise dai singoli Comuni e quindi, per il pagamento, bisogna fare riferimento alle norme locali. A seconda dell’immobile è quindi applicata un’aliquota ordinaria che, come detto, è gestita dai singoli Comuni. L’IMU va pagata in due rate: la prima rata ha scadenza a giugno mentre la seconda a dicembre. Ma chi vive in una casa in comodato d’uso deve pagare l’IMU?

IMU: si paga in caso di casa data in comodato d’uso?

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imu casa data in comodato d’uso (Foto Adobe-pensioni.it)

Il comodato d’uso è un vero e proprio contratto gratuito attraverso il quale una persona consegna ad un’altra un bene mobile o immobile per un determinato periodo di tempo. Al termine di tale periodo di tempo il bene deve essere restituito. Un contratto in comodato d’uso può essere redatto in forma verbale o scritta e, in quest’ultimo caso, va registrato entro un mese dalla data dell’atto.

Sciogliamo subito il dubbio in risposta alla domanda “Chi vive in una casa in comodato d’uso deve pagare l’IMU?. La risposta è affermativa: anche se si vive in una casa in comodato d’uso bisogna pagare la tassa ma, se l’immobile è concesso in comodato d’uso gratuito a genitori e figli, allora spetta una riduzione dell’imposta.

Dunque, colui che è tenuto al pagamento dell’IMU e concede il proprio immobile in comodato d’uso gratuito, può richiedere una riduzione di imposta del 50% ma solo se ci sono determinate condizioni. Vediamo dunque in quali casi si può richiedere tale riduzione pari alla metà dell’IMU da versare.

Per poter usufruire di tale agevolazione bisogna rispettare i requisiti previsti dall’articolo 1, comma 747 della legge 160/2019. La riduzione del 50% del pagamento dell’IMU per le abitazioni concesse in concesse in comodato d’uso ai parenti in linea retta, ed entro il primo grado, è concessa per tutte le abitazioni ad esclusione delle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Requisito è che i parenti utilizzano la casa come abitazione principale.

Per poter usufruire della riduzione, poi, è necessario che il contratto di comodato d’uso sia regolarmente registrato; che il comodante possieda in Italia la sola abitazione concessa in comodato. Nonostante questo requisito, però, specifichiamo anche che oltre a quest’ultima abitazione, il comodante può tuttavia possedere un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Ancora, per ottenere la riduzione è necessario che il comodante risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato. Ricordiamo, infine, che la riduzione della base imponibile si applica anche qualora, in caso di morte del comodatario, l’immobile resta destinato ad abitazione principale del coniuge di quest’ultimo in presenza di figli minori.

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