Buone notizie per le famiglie che hanno figli: posso richiedere un bonus dal valore di 3mila euro. Ecco come funziona
Sono davvero tanti gli incentivi ed i bonus che possono richiedere le famiglie italiane che hanno figli a carico. Misura principe è senza ombra di dubbio l’Assegno Unico Universale, un incentivo promosso dal governo Draghi nel marzo 2022 e prorogato poi per tutto il 2023 dal governo Meloni attraverso apposita Legge di Bilancio.
L’Assegno Unico è erogato alle famiglie con figli fino a 21 anni e senza limiti di età nel caso di figli che presentano una qualche disabilità. L’importo dell’AU varia a seconda della dichiarazione ISEE e il suo importo è accreditato direttamente sul codice IBAN che si inserisce in fase di domanda. Ma l’Assegno Unico non è il solo incentivo per le famiglie italiane con figli. In questo articolo di PensioniOra ci soffermiamo su un bonus da 3.000 euro e su chi può riceverlo.
Oltre all’Assegno Unico esistono anche altri incentivi e bonus per le famiglie che hanno figli a carico: tra questi c’è il bonus figli da 3mila euro, ovvero il Fringe benefit. Si tratta di un bonus inserito nel Dl Lavoro e approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 1° maggio e riguarda le agevolazioni fiscali per i lavoratori dipendenti con figli a carico.
Il Fringe benefit è regolato dall’articolo 40 del Decreto Lavoro e stabilisce, per il solo periodo d’imposta 2023, un nuovo limite massimo di esclusione dal reddito di lavoro dipendente. Attraverso la circolare n.23 dello scorso 1° agosto, poi, l’Agenzia delle Entrate fornisce le istruzioni per i datori di lavoro che intendono erogare ai propri dipendenti somme o rimborsi a titolo di benefit.
Per quanto riguarda l’anno in corso il limite massimo del bonus è di 3mila euro, limite entro il quale è quindi possibile riconoscere ai dipendenti, beni e servizi esenti da imposte. Vediamo adesso chi può chiedere il Fringe bonus da 3mila euro per i figli a carico e come funziona.
Possono richiedere il Fringe benefit tutti i genitori che sono titolari di un reddito di lavoro dipendente e/o assimilato e anche in presenza di un unico figlio a condizione, però, che questo sia fisicamente a carico di entrambi i genitori. Il bonus spetta anche nel caso in cui il lavoratore titolare di un reddito dipendente, non può beneficiare della detrazione per i figli fiscalmente a carico in quanto percettore dell’Assegno unico universale.
Ricordiamo poi che la norma introdotta nel Dl Lavoro presenta anche altri vantaggi per il lavoratore dal momento che la somma erogata a titolo di rimborso per il pagamento delle utenze domestiche non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente. Sono infatti inclusi tra i bonus che non concorrono a formare reddito di lavoro dipendente, anche “le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale”.
La norma relativa al Fringe benefit produce un effetto di detassazione non solo ai fini IRPEF ma “anche in relazione all’imposta sostitutiva di cui all’art. 1, commi da 182 a 189, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, nell’ipotesi di erogazione dei premi di risultato in beni e servizi.